La cura dell’ambiente

Percorrendo la S.S. 19 che collega Battipaglia con Eboli non si può fare a meno di notare come stia diventando una discarica a cielo aperto. I margini della strada sono ricolmi di spazzatura. Tempo fa sull’autostrada Salerno-RC notai un “signore” che da un viadotto buttava giù nella scarpata, tra gli alberi, grossi sacchi neri. Una signora elegante e distinta, sul treno per Salerno, utilizzava un fazzolettino di carta per reggersi al poggiamano senza sporcarsi; ma arrivata a destinazione lo ha buttato a terra con molta disinvoltura. Soprattutto quest’ultimo episodio fa capire bene l’incoerenza dei nostri comportamenti nei confronti dell’ambiente che ci circonda. Da una parte pretendiamo il nostro diritto a vivere in buona salute, dall’altra stiamo riducendo l’ambiente ad un immondezzaio. Proprio non riusciamo a capire che la nostra salute è direttamente dipendente dall’ambiente in cui viviamo. Se l’ambiente e il territorio in cui viviamo è sano anche noi godremo di buona salute. Questo concetto vale ancora di più se applicato ai nostri bambini che in quanto organismi in crescita sono molto più vulnerabili. Quelle persone che stanno  riducendo la S.S. 19 ad uno schifo sono semmai le stesse che quando il loro figlio ha un po’ di raffreddore lo portano di corsa da un medico per farlo stare bene, subito.  Intanto non si preoccupano di far vivere il loro figlio in un ambiente degradato e malato.

Questa mancanza di rispetto e di cura per il territorio in cui viviamo è sconcertante. È come se noi esseri umani fossimo completamente indipendenti dalla Natura che ci è intorno. Quando invece è proprio grazie a lei che possiamo vivere e noi, per tutta ricompensa, la umiliamo con la nostra spazzatura visibile (sacchetti, lavatrici, materassi, pneumatici, etc) e, cosa ben peggiore, la devastiamo con quella invisibile. Mi riferisco a tutte quelle sostanze tossiche che a piene mani riversiamo nell’aria che poi respiriamo, nell’acqua che poi beviamo, nella terra dei cui prodotti poi ci nutriamo. Che non facciano bene alla nostra salute è dimostrato dall’aumento delle neoplasie e delle malformazioni nei bambini che vivono nelle vicinanze di aree industriali come  Taranto e  Gela. La collega pediatra che lavora a Gela, su circa mille bambini assistiti conta una cinquantina di bimbi malformati, una percentuale pazzesca!

Recentemente da uno studio pubblicato su “Jama Psychiatry” (2015.57) emerge che l’esposizione prenatale a inquinanti atmosferici tossici come gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), generati dalle emissioni dei veicoli, dagli impianti industriali e di riscaldamento domestico e dalla combustione incompleta di materiali organici (come nei roghi dei rifiuti abbandonati) è nociva per i bambini a livello cerebrale e può contribuire al rallentamento delle velocità di elaborazione delle informazioni esterne nonché alla comparsa di disturbi del comportamento come l’Adhd, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. «Gli idrocarburi policiclici aromatici possono attraversare la placenta arrivando a danneggiare il cervello del feto» afferma Bradley Peterson del Children Hospital di Los Angeles, spiegando che precedenti ricerche su modelli animali indicano che l’esposizione prenatale a queste sostanze può compromettere sia il comportamento sia l’apprendimento.
I ricercatori hanno scoperto un’associazione significativa tra esposizione prenatale agli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e riduzione della sostanza bianca cerebrale localizzata quasi esclusivamente all’emisfero sinistro. «Tale riduzione monolaterale è strettamente legata ad un rallentamento dell’elaborazione delle informazioni risultante dai test di intelligenza e alla comparsa di disturbi del comportamento tra cui sintomi di Adhd».
Se veramente siamo preoccupati della salute dei nostri figli preoccupiamoci allora che vivano in un ambiente integro e salubre. È in gioco la nostra stessa sopravvivenza, l’attenzione deve essere sempre alta e le Autorità preposte vigilino e adottino i provvedimenti necessari al risanamento e alla tutela del nostro territorio.

10 aprile 2015 – © Riproduzione riservata
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