La camomilla: proprietà e falsi miti

[di Simona Otranto – Erborista]

La camomilla, Matricaria chamomilla L. (sinonimo Matricaria recutita L.), è una piantina erbacea annuale comunissima in tutta Europa, appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Cresce spontaneamente nei luoghi soleggiati e incolti, lungo i bordi delle strade, nei campi coltivati, vicino alle case, ovunque. Ho sempre dato per scontata la conoscenza delle sue proprietà e del suo utilizzo. Chi non ne ha mai fatto mazzetti da bambino? Chi non la riconosce in un campo? Chi in vita sua non ne ha bevuto un infuso o bagnato i capelli per accentuare i riflessi biondi? Eppure, le sue proprietà più importanti sono sconosciute. Viene impiegata quasi esclusivamente contro l’insonnia. Ma la camomilla favorisce realmente/esclusivamente il sonno?
La parte attiva della pianta è costituita dai capolini fioriti che si raccolgono tra maggio e giugno, staccandoli dalla pianta con degli appositi pettini. I principali costituenti chimici sono rappresentati dalle cumarine, dai flavonoidi (in particolare l’apigenina), dall’olio essenziale che contiene come elementi distintivi il bisabololo e il camazulene, da sesquiterpeni, mucillagini e altri composti in piccole quantità.
La camomilla va certamente annoverata tra le piante medicinali più note fin dall’antichità e tra quelle largamente più utilizzate nella medicina tradizionale e popolare. Nonostante le numerose ricerche eseguite il problema farmacologico riguardante l’attività della droga non è stato definitivamente risolto e, pertanto, resta aperto all’indagine. L’utilizzo contro ansia e insonnia rimane empirico. Ciò che è invece dimostrata è l’azione antispasmodica, antinfiammatoria, antinevralgica, digestiva, emmenagoga della pianta. La camomilla è utilissima contro il mal di stomaco, la nausea, i disturbi del tratto gastro-digerente. Attenua i dolori che precedono e accompagnano il ciclo mestruale, favorisce il rilassamento. Le mucillagini che si liberano durante il processo di infusione esercitano un’azione protettiva sulla mucosa gastrica.
La camomilla volgare, cosiddetta tedesca, analogamente a quella romana Anthemis nobilis L., svolge azione antinfiammatoria anche per applicazione esterna su pelli e mucose arrossate, irritate o congestionate. Le preparazioni a base di questa pianta sono utilizzate per trattare l’infiammazione batterica e non batterica della pelle, ferite di lieve entità, irritazioni del cavo orale (afte, gengiviti). Compresse di garza, imbibite di infuso di camomilla preparato al momento, hanno azione defaticante e decongestionante sugli occhi stanchi e irritati. Lo stesso infuso può essere utilizzato come tonico rinfrescante sulla pelle del viso dopo la detersione quotidiana. Alcuni studi clinici hanno evidenziato risultati positivi anche nel trattamento di eczemi, dermatite atopica e dermatite da pannolino nei bambini.
Può altresì essere utilizzata per imbiondire i capelli, effettuando l’ultimo risciacquo dopo lo shampoo con un infuso concentrato. Ottima preparazione cosmetica è l’oleolito ottenuto lasciando macerare i capolini in un olio base per 20 giorni al sole.
La camomilla è una pianta ben tollerata. Soltanto raramente può causare reazioni di ipersensibilità in soggetti allergici.

12 febbraio 2022 – © riproduzione riservata

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