La Calendula, amica per la pelle

[di Simona Otranto, erborista]

La Calendulaè una pianta erbacea o sublegnosa presente in tutt’Italia, dalla zona mediterranea a quella submontana. Cresce spontanea un po’ ovunque (Calendula Arvensis L.) e viene ampiamente coltivata (Calendula officinalis L.) per le sue eccezionali proprietà. La specie spontanea rispetto alla officinale presenta i capolini molto più piccoli e più viranti al giallo. Le proprietà rimangono le medesime. Una curiosità: il nome calendula deriva dal latino calendae, che significa primo giorno del mese, ossia quello della luna nuova (prima della riforma del calendario romano), poiché questa piantina fiorisce all’inizio di ogni mese (lunare) quasi per tutto l’anno, anche durante il periodo invernale se le temperature sono miti. Un po’ come il girasole, i capolini, per irraggiamento si aprono e si volgono al sole man mano che questo si alza all’orizzonte. Al tramonto, all’opposto, si piegano verso terra. Se alle 8 di mattino sono ancora chiusi sarà a breve pioggia! Così i nostri nonni prevedevano il tempo.

La droga è costituita dai fiori: quelli arancio contengono in prevalenza caroteni e carotenoidi (calendulina, licopene) mentre i fiori gialli flavonoidi (apigenina, rutina, quercetina etc.) e xantofille (luteina). Presenti inoltre in prevalenza, polisaccaridi, mucillagini, pectine ed emicellulosa, triterpeni. Ci sono anche in misura minore saponine, fitosteroli, terpenoidi, resine, tannini, olio essenziale, acidi organici, vitamina C, principi amari. 

L’impiego come medicamento risale a Santa Ildegarda di Bingen, monaca badessa tedesca, che ha operato intorno all’anno 1100. Tradizionalmente per uso interno la calendula viene impiegata per la regolarità del ciclo mestruale e per fluidificare la secrezione biliare. 

Per uso esterno si utilizza sotto forma d’infusi, tinture, oleoliti, pomate, unguenti, per le sue proprietà antinfiammatorie, decongestionanti, lenitive, idratanti, cicatrizzanti. I preparati a base di calendula sono un rimedio eccellente per screpolature, arrossamenti, irritazioni, piccole abrasioni o scottature, piaghe, eritemi, eczemi, dermatiti, acne, foruncolosi, geloni, puntured’insetto. Viene inoltre impiegata come callifugo e antivenefico per il veleno delle meduse. 

L’oleolito di Calendula è un rimedio di facile preparazione domestica. Si ottiene attraverso la macerazione, per trenta giorni al sole, dei fiori in olio vettore (è possibile utilizzare olio evo d’oliva o di mandorle dolci o di germe di grano o di semi di girasole o altro olio base). Il rapporto droga- solvente è variabile. I fiori possono essere utilizzati sia freschi che secchi. Importante è mettere tutto in un vaso di vetro, ricoprire i capolini completamente d’olio, agitare di tanto in tano. Terminata la “digestione”, che in gergo tecnico consiste proprio nella macerazione prolungata al sole, è possibile filtrare e conservare in luogo fresco e asciutto al riparo da fonti di calore. L’olio ottenuto sarà utilizzabile per tutti i piccoli problemi della pelle menzionati e anche come antirughe.

16 aprile 2021 – © riproduzione riservata

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