La Borsa del pastore

[di Simona Otranto – erborista]

La Borsa del pastore, Capsella bursa-pastoris, è una pianta erbacea, comunissima, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. Cresce spontanea ovunque, nei luoghi incolti, nei giardini, lungo le strade, sui muri, da nord a sud e fiorisce tutto l’anno. Si riconosce molto facilmente per la forma triangolare dei frutti che ricordano un cuore. Si utilizza in fitoterapia la parte aerea della pianta raccolta preferibilmente prima della fioritura. I semi germogliano in tempi brevissimi, pertanto, nell’arco dell’anno si hanno parecchie generazioni. La pianta fresca è praticamente sempre disponibile e da essa si ricava la tintura madre, ossia un estratto idroalcolico che può essere considerato la preparazione d’eccellenza per sfruttare al meglio le proprietà della pianta.

La Borsa del pastore ha infatti effetti positivi sulla salute della donna in particolare antiemorragiche e regolatrici del flusso mestruale. Parliamo di una pianta utilizzata fin dall’antichità come emostatica e antiemorragica generale oltre che come febbrifuga.

Senza entrare nel merito dell’attività generica (è da evitare qualsiasi impiego incontrollato della pianta in qualsivoglia caso di emorragia interna) l’uso dei preparati a base di Borsa del pastore può essere considerato specifico nel frenare e regolare il flusso mestruale troppo abbondante. I principi attivi contenuti hanno la proprietà di far contrarre la muscolatura uterina, determinando, di conseguenza, una diminuzione dell’emorragia. Si ottiene, di riflesso, un effetto regolarizzatore del ciclo con diminuzione del dolore. 

Tra i principi attivi: l’alcaloide burserina, un olio essenziale solforato, tannini, derivati della colina. La Borsa del pastore, per quanto detto, può contribuire alla regolarizzazione del ciclo ed essere considerata di supporto sia in età fertile che nella fase di premenopausa.

Per uso esterno ha azione cicatrizzante, aiutando a riparare piccole ferite e scottature.  Efficace anche nel trattamento delle emorroidi.

Si può utilizzare sia fresca che secca, in forma di infuso o tintura madre.

Le foglie giovani possono essere consumate in insalata o come verdura.

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