La borragine

[di Simona Otranto – Erborista]

Questa pianta è diffusa in tutta Italia, dalla zona mediterranea a quella submontana. Si trova ovunque, nei campi coltivati, in quelli incolti, lungo i cigli delle strade. La droga è costituita dalla parte aerea, in particolare foglie e fiori e dai semi.

Leggenda vuole che i fiori della borragine fossero anticamente di colore bianco candido. La Madonna un giorno vi si specchiò e da allora riflettono il colore azzurro/viola dei suoi occhi.

La borragine è la pianta del coraggio, della contentezza e della serenità. In antichità si reputava che bere un infuso di questa pianta scacciasse tutte le paure e i cattivi pensieri. Omero nell’Odissea la cita come farmaco che, unito al frutto della vite, era in grado di far cadere nell’oblio tutte le preoccupazioni e i problemi.

La borragine ha proprietà emollienti, espettoranti, diuretiche, sudorifere, depurative, antireumatiche, antinfiammatorie. Questa pianta è stata da sempre utilizzata come disintossicante, come lenitiva in caso di colite di varia natura e nel trattamento di malattie reumatiche. Molto usata dalle nostre nonne come tossifugo ed espettorante. Il fusto e le foglie contengono infatti mucillagini, e vengono utilizzate anche fresche come decongestionanti ed emollienti su pelle irritata ed arrossata. L’infuso della pianta è lenitivo e può essere adoperato come antipruriginoso. Valido altresì come collutorio per gargarismi e sciacqui alle mucose della bocca arrossate o irritate.

Attualmente la specie è coltivata per la produzione dei semi, ricchi di acidi grassi insaturi, dai quali si estrae l’olio che è una delle fonti più ricche di acido gammalinolenico.  

L’acido gammalinolenico può essere carente in caso di diabete, di eccessiva assunzione di carboidrati, nell’invecchiamento, in chi abusa di alcolici etc. Indicato nel trattamento di eczema atopico, sindrome premestruale, diabete, artrite reumatoide, colite ulcerosa, iperlipemia, menopausa, per migliorare l’aspetto generale della pelle. 

La borragine è stata da sempre utilizzata nella tradizione erboristica, in dosi opportune, senza apprezzabili effetti collaterali. Al momento la ricerca si sta soffermando sullo studio di particolari alcaloidi presenti nelle foglie e nei fiori. Fino a nuovi ordini da parte del ministero della salute, all’interno degli integratori alimentari è possibile utilizzare, attualmente, esclusivamente l’olio estratto dai semi.

Per pelle impura, tendente all’acne o irritata: pendere un pugno di foglie essiccate ed aggiungerle all’acqua del bagno oppure preparare un infuso concentrato aggiungendo un cucchiaio di foglie a 100 ml d’acqua bollente. Attendere quindici/venti minuti, filtrare e applicare quotidianamente dei dischetti imbevuti di tale liquido, dopo averlo fatto raffreddare, sulle parti da trattare per alcuni minuti.

22 luglio 2023 – © riproduzione riservata

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