Il Valzer

Alcune forme musicali spesso derivano da quelle che sono state esigenze e consuetudini popolari consolidatesi nel tempo. È il caso del Valzer, componimento musicale che prende forma nel XVIII secolo ad opera di musicisti come Beethoven, Haydn, Hummel. Strettamente legato alla danza, sulle sue origini gli esperti sono poco concordi: secondo fonti francesi deriverebbe dalla Volta (giravolta), antica danza in ritmo ternario, secondo fonti tedesche l’origine sarebbe da ricercare nell’Allemanda, mentre per gli austriaci nel Landler che presenta caratteristiche molto simili.
Al di là della contesa paternità, quello che attira la nostra curiosità è il modo in cui una forma musicale riesca ad adeguarsi agli sviluppi e alla metamorfosi di una pratica, in questo caso quella della danza, rispecchiandone le caratteristiche e rendendosi conforme alle diverse esigenze coreiche.
Mai come in questo caso due discipline riescono a combaciare tra loro, il connubio Valzer-Danza, cioè Valzer come forma musicale e Valzer inteso come ballo, pare ottimale, facendo convivere le due forme artistiche in una simbiosi perfetta. Da un punto di vista musicale l’andamento ternario che lo caratterizza gli conferisce uno slancio particolare e una certa fluidità di movimento, mentre sotto l’aspetto coreutico è una danza che prevede per la prima volta la posizione frontale della coppia permettendole quindi di ballare mantenendo un contatto ravvicinato. Per queste caratteristiche, che rappresentavano una novità per l’epoca, – basti pensare che in alcuni Paesi il Valzer era addirittura vietato per motivi igienici e per la posizione dei ballerini considerata immorale – fu subito apprezzato e richiesto, diffondendosi rapidamente nelle sale di tutta Europa. Il motivo del grande successo è da ricercare anche nel desiderio di libertà alimentato in Europa dopo la Rivoluzione francese.
Agli inizi del 1800 trova terreno fertile a Vienna ad opera di due musicisti Johann Strauss padre e Joseph Lanner; ma è grazie a Johann Strauss figlio, abile nell’adattare questa forma musicale al gusto e alla  mondanità dell’epoca, che la città austriaca viene eletta capitale del Valzer.
Gli Strauss, ormai non soltanto musicisti ma veri e propri imprenditori dello spettacolo, avevano individuato nell’attività di compositore e in quella di organizzatore di serate di ballo, una proficua fonte di reddito. Nacquero così numerose sale da ballo, ma soprattutto si incrementò notevolmente  il repertorio musicale  con  veri  e propri capolavori famosi in tutto il mondo come Kaiser-Walzer e Sul bel Danubio blu di Strauss, Valzer dei fiori da “Lo Schiaccianoci” di Ciajkovskij.
Oggi la tradizione del Valzer viennese è una vera e propria istituzione che ogni anno attira milioni di visitatori. Con un lavoro meticoloso e una imponente organizzazione che culmina nel famosissimo concerto di Capodanno, trasmesso in mondovisione dalla Sala d’Oro del Musikverein e dal Teatro dell’Opera di Vienna, con l’autorevole presenza delle ormai osannate Wiener Philharmoniker e  Wiener Opernball.

 30 ottobre 2015 – © Riproduzione riservata
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