Il tè verde 

[di Simona Otranto – Erborista]

Il tè verde, come la totalità delle varietà di tè, si ricava dalla lavorazione delle foglie della Cammelia sinensis Sims. (L.) Kuntze, un alberello sempreverde che in natura può arrivare a un’altezza di 10 metri, molto ramificato, con foglie persistenti. Le piante coltivate vengono mantenute ad un’altezza di un metro per facilitare la raccolta, fatta quasi esclusivamente a mano, delle gemme terminali non schiuse (pekoe) e delle prime foglie, giovani e morbide. La pianta ha origini orientali ed è diffusamente coltivata in India, Sri Lanka, Cina, Sud-est asiatico, Giappone, Kenya, Turchia, Argentina. Esistono moltissime varietà di tè a seconda dell’origine geografica, del tipo di foglie, della lavorazione, dell’aromatizzazione. 

Commercialmente si distinguono tre grandi categorie: tè verdi, tè neri, tè oolong. I primi vengono trattati a vapore immediatamente dopo la raccolta, le foglie arrotolate e leggermente torrefatte. La clorofilla rimane più o meno inalterata, il colore verde, il profumo delicato. Le foglie dei tè neri vengono lasciate leggermente appassire, poi arrotolate, fatte fermentare per alcune ore in ambiente molto umido, infine essiccate con aria calda. Si anneriscono per ossidazione dei polifenoli, accumulano caffeina e si sviluppa l’aroma forte e deciso che conosciamo. I tè oolong sono quelli le cui foglie sono soltanto parzialmente fermentate. A seconda del trattamento acquisiscono aspetto e aroma notevolmente differente. 

Il tè verde contiene proteine, amminoacidi, theanina, glucidi, acido ascorbico, vitamine del gruppo B, alcaloidi (in particolare la caffeina che aumenta con in processi di fermentazione), piccole quantità di teofillina e teobromina. Sono molto abbondanti i polifenoli e sono presenti anche acido clorogenico, caffeico, flavonoidi e numerose altre sostanze. 

Vanta numerose riconosciute proprietà: è un potente antiossidante, cardiotonico, stimolante, diuretico, antivirale, leggermente astringente. Previene i danni causati dai radicali liberi e dallo stress ossidativo (fumo di sigaretta, inquinamento, intensa attività sportiva). Nelle diete dimagranti, oltre alla citata attività diuretica, promuove la predita di perso(l’azione aumenta con l’assunzione di tè fermentati più ricchi in caffeina, tè neri). Indicato nei periodi di astenia psicofisica.

Sulla base di indagini epidemiologiche condotte su popolazioni che fanno largo uso di tè verde, gli è stata attribuita un’azione antitumorale. Gli studi scientifici in merito portano a conclusioni contrastanti. Quel che è certo è che il consumo costante di tè verde diminuisce significativamente i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue e di conseguenza il rischio arteriosclerotico.

Per prepararlo correttamente è bene mettere un cucchiaino di foglie in 250 ml d’acqua ad una temperatura di circa 80 gradi per non più di due o tre minuti. L’infusione prolungata conferisce alla bevanda un sapore particolarmente amaro dovuto al rilascio di sostanze tanniche ad azione astringente la cui presenza può portare stipsi (in presenza di diarree, viceversa, è consigliata).

Il tè verde è generalmente privo di effetti indesiderati. Solo se assunto in grandi quantità può provocare insonnia, stati ansiosi, agitazione, irritabilità, a causa della presenza di caffeina. Per tale motivo è bene limitarne l’uso nelle persone che soffrono di disturbi cardiocircolatori. Il tè, attualmente, rimane la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua.

11 marzo 2023 – © riproduzione riservata

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