Il tabacchificio perde pezzi

Dopo gli ultimi crolli l’area dell’ex Ati è al centro delle polemiche. La provocazione di Inverso e la proposta del Movimento 5 Stelle

Da risorsa per la città a rudere, il passo può essere breve. È quanto sta avvenendo all’ex tabacchificio Farina, ormai ridotto a pezzi. Dopo che il Comune ne ha tentato la vendita, dopo aver ospitato la polizia municipale, Alba ecologia e l’annesso centro ecologico, Nuova manutenzioni e la scuola Sandro Penna, adesso lo storico edificio rischia di crollare.
Nei giorni scorsi, a causa del vento, il tetto della struttura è precipitato al suolo, distruggendo anche un’automobile della polizia locale. Questi ultimi crolli, tuttavia, non sono gli unici. In parte, sono visibili anche dalla strada statale 18. Ma lo sfacelo del Tabacchificio è dimostrato anche dalla contrazione del suo valore di mercato. In una delle ultime stime eseguite dall’Ente, il valore dell’immobile è sceso da 8,4 milioni di euro a 7,6 milioni di euro. Un trend di decrescita destinato certamente a proseguire. Anche per questo, a marzo dello scorso anno, il Comune aveva sposato l’idea di partecipare ai finanziamenti Pac Campania con il progetto “Agricoltura & Food. Mostra espositiva – didattica sul cibo”. Tuttavia, a giugno, la Regione ha comunicato il posizionamento della proposta al 98° posto su 144 pervenute.
Di fronte alla situazione attuale, comunque, le forze politiche hanno espresso perplessità. È il caso di Vincenzo Inverso: «L’ex Ati ormai cade a pezzi. Oltre alle lamiere, sono crollati anche solai e muri – ha spiegato Inverso – che succede, dov’è la Sovrintendenza? Dove sono tutti i signori del no al progetto della Stu che lo avrebbe salvato e riqualificato? Sono davvero indignato».
Una possibile soluzione l’ha fornita il Movimento 5 Stelle. Gli attivisti, infatti, hanno fatto sapere che sino al 31 marzo sarà possibile prendere parte all’Urban Innovative Actions. Si tratta di un programma di cofinanziamento che prevede lo stanziamento di fondi sino a 5 milioni di euro: «Il tabacchificio si trova sotto vincolo della Soprintendenza, con la possibilità di demolizione dei corpi di fabbrica realizzati di recente e la ricostruzione fedele all’originale dei due essiccatoi precedentemente demoliti – scrivono i 5 stelle – e in uno di questi, date le dimensioni, sarebbe finalmente possibile ricavare un teatro comunale a disposizione di cittadini ed associazioni culturali».

11 marzo 2016 – © Riproduzione riservata
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