Il salotto quasi buono

Continuiamo con le “recensioni” dei luoghi. Questa è la volta della villa comunale Longo, in via Domodossola. Per diventare il salotto buono della città c’è ancora tanto da fare

Passeggiare di mattina presto nella villa comunale Ezio Maria Longo, comunemente conosciuta dai battipagliesi come la villa comunale nuova di via Domodossola, è un piacere. Il Tusciano scorre lentamente e accarezza il profilo della villa, lo scroscio dell’acqua, il silenzio interrotto solo dal fruscìo degli alberi regala un senso di pace nel caos frenetico della città. Si respira aria di primavera e anche se l’erba non è stata tagliata da poco, questo giardino pubblico risulta pulito e ben tenuto. Le opere d’arte del nostro artista anonimo non mancano, ma probabilmente non ha potuto dare il meglio di sé in quanto la villa viene custodita, vigilata e chiusa di notte, a differenza delle altre due. Il prato è ricoperto da piccolissime margherite e gli alberi sono rigogliosi. Il piccolo anfiteatro potrebbe essere curato un po’ di più, ma diamo tempo ai nuovi gestori di poter fare il proprio meglio. Un piccolo chioschetto ben attrezzato accoglie i visitatori. 
Si vede e si sente la differenza rispetto a due anni fa, quando questo bellissimo angolo verde era trascurato, sporco e pericoloso. Certo è che non è adatta al gioco dei più piccoli, realizzata in diversi dislivelli non è propriamente adatta per un giro in bicicletta o una partita a pallone. Del parco giochi, o di quello che fu un tempo il parco giochi, rimane ben poco. 
Ciò che ho sempre pensato potesse essere la migliore destinazione d’uso per questa villa è una mostra d’arte permanente. Immaginate un percorso, in ogni angolo sculture di ogni genere, un mix tra antico, moderno e futurista, dove poter passeggiare e ammirare opere di nostri concittadini e non. Sarebbe fantastico a Natale una mostra sui presepi costruiti a mano, o delle giornate dedicate all’esposizione di appassionati di modellismo o dedicate alla lettura all’aria aperta proprio, nell’anfiteatro; oppure, una rassegna di concerti. Uno spazio dedicato alla promozione della cultura, una vetrina per valorizzare l’estro dei numerosi talenti battipagliesi. 
Trovare il modo per utilizzare al meglio le potenzialità di questa villa potrebbe essere un’opportunità per tutta la città e non solo. Mentre finisco il mio giro trovo un ragazzo con il tagliaerba che ha appena cominciato la manutenzione degli spazi. 
Prima di andar via mi volto e mi chiedo: chissà che un giorno non sentiremo parlare di questo angolo di paradiso come del salotto della cultura della Piana del Sele. Se lo diventasse ne sarebbe orgoglioso anche Paul Harris, fondatore del Rotary, il cui busto – all’ingresso del giardino – dà il benvenuto agli ospiti.

Francesca Galluccio

3 maggio 2019 – © Riproduzione riservata

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