Il nuovo Motta
Sabato 30 aprile, alla presenza d’un folto numero di cittadini, s’è tenuto il primo comizio elettorale di Gerardo Motta.
L’imprenditore battipagliese, che sette anni fa, a capo della coalizione di centrodestra, aveva provato a prendersi la fascia tricolore, ottenendo un lusinghiero risultato al primo turno per poi ritrovarsi sconfitto al ballottaggio da Giovanni Santomauro, torna nuovamente in piazza.
Stavolta, però, i toni sono differenti.
Motta s’è scrollato di dosso le insegne politiche per vestire gli abiti di civico. Ed è cambiato anche nel linguaggio.
Durante l’intervento, durato poco più di trenta minuti, l’aspirante sindaco non ha tirato in ballo nessuno dei suoi competitor. Ha nuovamente elogiato il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, definendolo «uomo del fare» e ha evidenziato più volte la necessità di instaurare un filo diretto tra Palazzo di Città e Palazzo Santa Lucia.
Il rapporto tra il Comune di Battipaglia e la Regione Campania è ritenuto fondamentale in ottica “rilancio”. Ed è proprio attorno all’idea d’una città che deve rinascere che Motta ha costruito il suo discorso. «Risulta necessario rivedere completamente il modo in cui viene amministrata questa città, rimettendo i cittadini al centro: i prossimi amministratori dovranno stare tra la gente perché è necessario passare attraverso un confronto concreto per arrivare alla risoluzione delle criticità»: questo il pensiero dell’ex consigliere comunale. E i rapporti con la Regione sono fondamentali pure in chiave opere pubbliche: «Dobbiamo fare di tutto per inserirci nel miliardo di euro stanziato per la riqualificazione delle periferie e dei rioni degradati».
Motta ha parlato pure di commercio, di cultura, di sport.
«Negli ultimi anni, le strade dello shopping, che prima erano in grado di attirare decine di migliaia di persone all’anno, si sono progressivamente e inesorabilmente svuotate: il commercio battipagliese deve tornare ai fasti di un tempo». In tal senso, risulta fondamentale pure sfruttare le ricorrenze come il Natale, il Carnevale et similia: «Eventi e ricorrenze dovranno diventare anche attrattori e contenitori per consentire di alimentare le presenze e, di conseguenza, le possibilità di imprimere un’accelerata ai consumi».
In fatto di cultura, poi, l’idea è quella di costruire «un teatro comunale nel cuore della città, con tanto di parcheggio interrato». Una proposta simile a quella messa in pratica da Franco Alfieri, amico di Motta, nella sua Agropoli.
E poi lo sport. Al di là d’una maggiore attenzione nella gestione delle strutture sportive, l’imprenditore reclama «impegno da parte di tutti per la Battipagliese».