Il narcisista e l’amore

[di Daniela Landi – psicologa]

Si parla spesso di narcisismo come del disturbo di cui è affetto chi nutre un eccessivo amore per se stesso e manca di interesse e di sentimenti verso gli altri. Tutti conosciamo l’origine di questa definizione, tratta dal mito di Narciso, un bellissimo giovane di cui si era innamorata la ninfa Eco che non aveva voce e poteva solo ripetere le ultime sillabe delle parole altrui. Narciso, infastidito da quell’amore che non corrispondeva, respinse duramente Eco; per questo fu condannato dagli dei a innamorarsi della sua stessa immagine. Narciso, osservandosi nelle acque di una fonte, vide riflessa la sua immagine e se ne innamorò al punto da non riuscire più a lasciare quel luogo fino alla morte. 

I narcisisti si caratterizzano per un’eccessiva considerazione di se stessi, per la continua richiesta di ammirazione, per l’ossessiva preoccupazione per il proprio successo personale, nonché per la ricerca di relazioni con persone considerate popolari. Spesso tendono a usare gli altri per i propri obiettivi e sono incapaci di riconoscere i bisogni e le emozioni di coloro che gli sono vicini. 

Importante è precisare che il narcisismo non si esaurisce in una descrizione delle caratteristiche dei sintomi, in quanto è un disturbo che si manifesta in un range che, a seconda dell’intensità, può determinarne la gravità. Avere attenzione per il proprio benessere e desiderare di mostrarsi al meglio può essere sano e sintonico con le relazioni personali, familiari e professionali. Al contrario, l’incapacità di spostare l’attenzione da sé, la costante ricerca di ammirazione, l’enfasi solo sul proprio interesse possono essere la manifestazione di un disturbo.

Chi di noi, leggendo queste caratteristiche, non riconosce qualcuno dei propri conoscenti, o anche se stesso (soprattutto oggi che i social stimolano a proporre un’immagine di sé sempre positiva e vincente)? La dimensione virtuale, in cui si presentano immagini costruite, rende più complessa la possibilità di contattare gli aspetti personali veri, intimi e profondi. E se non si riesce a incontrare sé stessi, come è possibile entrare in contatto con un’altra persona?

Sarà molto difficile relazionarsi affettivamente con un narcisista in quanto questi, concentrato solo sulla costruzione di un’immagine esteriore, può mancare di empatia e di profondità di sentimenti. Il narcisista ha paura dell’intimità perché essa significa esporsi: l’incontro con l’altro può rappresentare quello specchio in cui non vedere più solo se stesso e che può svelare l’artificiosità delle proprie sovrastrutture, costringendolo a confrontarsi con la propria complessità.

Come è possibile riuscirci? Ricordare che, etimologicamente, il termine “narciso” significa anche torpore, potrebbe indicare che occorre risvegliarsi, riconoscendo le proprie fragilità, paure e quel senso di abbandono, vissuto forse nell’infanzia, che ha indotto il ricorso a un esaltato senso di sé. Solo a questo punto sarà possibile incontrare l’altro autenticamente, per scoprire l’affettività e l’amore.

Nella foto: Narciso di Caravaggio

8 aprile 2023 – © riproduzione riservata

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