Il mirtillo rosso americano contro le cistiti
[di Simona Otranto – Erborista]
Il mirtillo rosso americano, Vaccinium macrocarpon, è anche conosciuto come cranberries. Più precisamente tale termine inglese definisce i gruppi di piccoli arbusti sempreverdi, appartenenti alla famiglia delle ericaceae, che crescono spontanei nel nord degli Stati Uniti d’America (V. macrocarpon, V. microcarpon, V. eritrocharpon, V. oxycoccos). Questa pianta produce delle bacche globose rosse, dal sapore asprigno, che possono essere consumate tal quali o come succo. Erano parte integrante dell’alimentazione dei nativi d’America e venivano, inoltre, utilizzate come colorante e cicatrizzante delle ferite. I frutti di cranberries, che costituiscono la droga, ossia la parte della pianta farmacologicamente attiva, contengono numerosi flavonoidi, vitamine e sali minerali. Costituiscono, in particolare, una ricca fonte di proantocianidine, sostanze che vengono prodotte da numerose altre piante come la locale vite comune, note per le proprietà antiossidanti. Presenti anche carboidrati e acidi organici.
L’impiego prevalente in fitoterapia del succo di mirtillo rosso è nel trattamento delle cistiti recidivanti. È stato scientificamente dimostrato, attraverso numerosi studi clinici, come questa pianta riesca a inibire l’adesione batterica alla mucosa della vescica risultando utile nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie. In particolare, è in grado di provocare un’inibizione irreversibile dell’adesione di Escherichia coli, uno dei batteri, comunemente presente nelle feci, principale responsabile delle infezioni. L’efficacia era stata inizialmente ed erroneamente attribuita ad una modifica del ph delle urine.
Il mirtillo rosso americano non va confuso con un altro mirtillo rosso, il Vaccinium vitis idaea, pianta appartenente alla stessa famiglia ma che ha un impiego differente (disturbi intestinali e legati al ciclo femminile).
Pur essendo una pianta considerata sicura, alcune evidenze suggeriscono che il consumo eccessivo, abituale e prolungato potrebbe causare episodi di diarrea. Non ci sono controindicazioni di utilizzo in gravidanza.
In commercio è facilmente reperibile sotto forma di succo concentrato, in tintura madre o in estratto secco (capsule). Negli integratoti è spesso abbinato al d-mannosio, monosaccaride ad effetto antibatterico, anch’esso utile nel trattamento delle cistiti. Si può altresì trovare combinato con un’altra pianta appartenente alla stessa famiglia, dalle spiccate proprietà antisettiche sul tratto urinario: l’uva ursina, Arctostaphylos uva-ursi. Il mirtillo rosso è considerato maggiormente efficace nella fase di prevenzione delle recidive, mentre l’uva ursina nelle fasi acute d’infezione.
26 febbraio 2022 – © riproduzione riservata