Il luppolo: non solo birra

[di Simona Otranto, Erborista]

Il Luppolo, Humulus lupulus, è una pianta perenne, appartenente alla famiglia delle Cannabaceae (la stessa di cui fa parte anche la Cannabis sativa), con un grosso rizoma carnoso da cui si sviluppano fusti erbacei, lunghi diversi metri, che si attorcigliano su qualsiasi sostegno trovino nelle vicinanze. Le piante, distinte in maschili e femminili, crescono spontaneamente, dalla zona mediterranea a quella submontana, nelle siepi, nei fossi, nei luoghi incolti soprattutto del nord Italia. La droga è costituita dalle infiorescenze femminili che si raccolgono tra agosto e settembre recidendole alla base. I coni di questa pianta sono noti per essere uno dei componenti principali per la produzione della birra, alla quale conferiscono il caratteristico sapore leggermente amarognolo oltre a prolungarne la conservazione.
L’utilizzo del Luppolo non è solo aromatico: le numerose proprietà farmacologiche sono sfruttate anche in erboristeria e fitoterapia principalmente nel sostegno delle funzioni digestive e del rilassamento. Un altro importante uso tradizionale è quello anafrodisiaco. Già Ildegarda da Bingen affermava che il luppolo calmasse la libido sessuale in eccesso degli uomini. Questo il motivo per il quale la pianta veniva coltivata nei giardini dei monasteri. Negli anni 50 del secolo scorso fu osservato un importante effetto estrogenico tra le raccoglitrici: dopo due giorni dall’inizio del raccolto tutte le donne presentavano il ciclo mestruale, indipendentemente dal loro periodo fisiologico. Il Luppolo ha dunque proprietà sedative, antispasmodiche gastriche, eupeptiche, stomachiche, amaro-aromatiche, diuretiche, estrogeniche. Indicato negli stati di agitazione, tensione, ipereccitabilità, nei disturbi del sonno, nelle gastropatie nervose, nelle dispepsie e nei casi d’inappetenza, nei disturbi della menopausa.

Le sostanze attive presenti sono di varia natura. Contiene principalmente humulone e lupulone, i princìpi amari, mircene e cariofillene presenti nell’olio essenziale, alcuni flavonoidi tra cui la quercitina, antociani, steroli e sostanze estrogeniche. I primi due sono al centro delle ricerche farmacologiche. Si suppone che interagiscano con la melatonina, il GABA, la serotonina e gli estrogeni presenti nel nostro organismo promuovendo l’azione rilassante della pianta, constatata sia in vitro che in vivo. A oggi l’attività estrogenica invece si suppone essere correlata alla 8-prenilnaringenina, il fitoestrogeno più potente conosciuto e all’isoxantoumulone dal quale, per conversione, si formano i composti estrogeno-simili.

Le applicazioni esterne delle infiorescenze calmano i dolori nevralgici, reumatici e artritici. In cosmetica il Luppolo viene invece impiegato per rivitalizzare e ridare turgore e luminosità alle pelli mature, rugose e rilassate.

Tisana per l’insonnia a base di luppolo:
– Luppolo infiorescenze femminili 30g
– Tiglio fiori e brattee 25g
– Biancospino fiori e foglie 20g
– Liquirizia radice 15g
– Lavanda fiori 10g
Un cucchiaio da tavola della miscela in una tazza d’acqua bollente. Lasciare in infusione 15 minuti. Filtrare e bere prima di andare a letto (anche fredda).

12 giugno 2021 – © riproduzione riservata

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