Il futuro è sempre più verde

[di Francesco Bonito]

Sono settimane ricche di notizie che riguardano la natura che c’è intorno a noi. Nello scorso numero (e anche su questo) il fiume Tusciano; da settimane il mare; oggi la pineta che corre parallela alla spiaggia. Notizie quasi sempre cattive, ma propositi quasi sempre buoni. 

Si vanno chiarendo le cause della repentina penuria d’acqua nel fiume che attraversa la nostra città: captazioni eccessive e deviazioni del corso a opera di privati, come evidenziato anche nell’articolo che pubblichiamo oggi. Preoccupa ancora di più quanto emerso da un sopralluogo di alcuni volontari che hanno risalito il corso del fiume a piedi, da Battipaglia a Olevano. Sarebbero emersi scarichi abusivi in prossimità di aziende agricole e piccole imprese manufatturiere, rifiuti riconducibili alla stagionale raccolta e lavorazione delle olive, e altra spazzatura. Chi dovrebbe controllare è distratto e chi inquina dovrebbe vergognarsi. Sarebbe auspicabile individuare i responsabili e punirli severamente.

Al mare non va meglio. È di questi giorni la notizia del rilievo di numerosi scarichi illeciti nel Sele, provenienti da alcuni allevamenti bufalini nel territorio tra Eboli e Capaccio. Facile intuire l’entità del danno provocato all’ecosistema fluviale e, di conseguenza, alla qualità del mare in quel tratto di litorale. Sono al lavoro le forze dell’ordine e la magistratura. 

Poi c’è la nostra “pineta”. Uso le virgolette perché la sottile e a tratti spelacchiata striscia grigio-verde che fiancheggia la spiaggia è costituita in parte da pini, in parte da eucalipti e altre specie arboree (chiederemo lumi alla “nostra” esperta di botanica Simona Otranto). Alla pineta abbiamo dedicato ben due pagine, la copertina e la 5, perché del suo futuro finalmente si occuperà -qualcuno. Chi? I Comuni di Battipaglia ed Eboli, insieme. È stato da poco firmato un protocollo d’intesa – espressione burocratese che indica un primo passo che spesso rimane anche l’ultimo – per mettere nero su bianco gli interventi necessari a salvarla e rilanciarla. Da decenni la pineta è più famigerata che famosa: un non-luogo dove proliferano abusivismo, degrado, spaccio di droga e prostituzione. Vedremo quali saranno i passi successivi al primo.

Dulcis in fundo, il “verde pubblico”. Anche qui, dopo tanti passi falsi e molti “caduti” sembra concretizzarsi la volontà di cambiare rotta. Nessuno può negare che la manutenzione del patrimonio arboreo cittadino sia stato il tallone d’Achille dell’attuale amministrazione comunale. Diciamo pure il tallone-tibia-ginocchio-femore d’Achille. Fino a ieri, però. Perché è stato annunciato, con legittima soddisfazione, il varo di un “Piano verde” per prendersi cura dei nostri amici alberi e degli spazi verdi cittadini. I politici precisano che si tratta di un censimento, per ora, propedeutico ai futuri coordinati e risolutivi interventi. Un primo passo. Anche questo.

Come vedete, si tratta quasi sempre di primi passi. Sempre più spesso il problema è raccontato al presente, mentre le soluzioni sono coniugate al futuro. Da un po’ di anni accade questo nella grammatica della nostra classe politica.

Nella foto: la pineta sul litorale Battipaglia-Eboli (foto G. Nicolino)

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