Il diritto al gioco, spesso negato


Il diritto al gioco, sancito dall’articolo 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia emanata dall’Onu nel 1989, ha rappresentato un traguardo fondamentale per l’intera società civile. In virtù di tale Convenzione gli adulti sono invitati a impegnarsi affinché ai bambini vengano date uguali possibilità di accedere ad attività di svago e di ricreazione, oltre a quelle artistiche e culturali.  A sostegno di ciò, numerosi studi  nel campo educativo descrivono e promuovono una visione del gioco intesa come attività determinante per sviluppare la crescita corretta dei piccoli, sia sotto l’aspetto cognitivo sociale che dell’apprendimento.
Dobbiamo rilevare, purtroppo, che nella nostra città il diritto al gioco dei bambini è spesso negato, soprattutto negli spazi comuni. Nelle quattro villette comunali di Battipaglia, non facilmente frequentabili a causa della scarsa manutenzione del verde, è difficile trovare uno spazio nel quale i bambini possano  giocare in sicurezza; a soffrire di questo disagio non sono soltanto i bambini ma anche i genitori che, non potendo usufruire  dei luoghi di ritrovo o degli spazi aperti idonei al tempo libero, si vedono privati della possibilità di vivere con i propri figli dei momenti di crescita e di socializzazione, oltre che di confronto con gli altri genitori.
Lo stesso diritto al gioco è rivendicato dalla battipagliese Grazia De Rosa, la mamma che ha voluto farsi promotrice di una petizione su change.org: la sua raccolta di firme ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di installare in piazza Amendola dei giochi idonei ai bambini che la frequentano. Spesso i piccoli, dichiara la De Rosa, sono invece  costretti ad utilizzare il monumento presente nella piazza come scivolo o arrampicata, rischiando di conseguenza di ferirsi.
L’impegno dell’amministrazione comunale, che ha promosso l’installazione di giostre adatte anche ai bambini diversamente abili, va nella direzione giusta. Resta l’auspicio che tutte le aree dedicate ai più piccoli siano in qualche modo protette e custodite. Per i battipagliesi, già penalizzati dalla disordinata evoluzione urbanistica, diventa sempre più difficile costruire dei momenti di vita all’aria aperta vissuti insieme ai figli. Tutto questo spesso impedisce la crescita di quel sentimento di attaccamento al luogo in cui si vive, che in tanti individuano come una delle principali carenze della nostra comunità.

Nelle foto: la desolata area giochi della villa comunale di via Belvedere (in alto),
uno scorcio di largo Mario Rossomando (a destra).

24 marzo 2017 – © Riproduzione riservata
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