Il crespino, fonte naturale di berberina
[di Simona Otranto – erborista]
Il crespino, Berberis vulgaris L., è una pianta appartenente alla famiglia delle Berberidaceae, conosciuta per le sue proprietà medicinali e per la bellezza ornamentale. Originaria dell’Europa e dell’Asia occidentale, questa pianta è stata ampiamente utilizzata in medicina popolare e in fitoterapia per secoli.
Può raggiungere un’altezza di 3 metri, ha rami spinosi e foglie decidue di forma lanceolata e di colore verde scuro durante la stagione vegetativa. In primavera, produce piccoli fiori gialli che si raccolgono in grappoli, seguiti da bacche rosse, che maturano in autunno e sono ricche di vitamina C, utilizzate sia in cucina, per la preparazione di marmellate, che in medicina.
La droga, ossia la parte della pianta che contiene i princìpi attivi, è costituita dalla corteccia e dalle radici ricche di berberina, un alcaloide con numerosi effetti benefici sulla salute. Questa molecola negli ultimi anni ha suscitato un crescente interesse nella comunità scientifica e tra i consumatori per le sue potenzialità terapeutiche, specialmente in relazione al miglioramento della salute metabolica e al controllo dei livelli glicemici. Oltre che nel crespino, anche noto come “l’uva di berbero”,è una sostanza presente in abbondanza anche in Coptis chinensis, una pianta della tradizione cinese, e in numerose altre specie della famiglia delle Berberidaceae.
Nel corso dei secoli il crespino è stato utilizzato in vari modi, dalla preparazione di decotti e tisane a rimedi topici per trattare infezioni della pelle: alle foglie sono tradizionalmente attribuite proprietà amaro-toniche, febbrifughe e depurative del fegato. Alle radici, invece, proprietà diuretiche ed astringenti.
Importanti le proprietà legate alla presenza di berberina: uno degli effetti più studiati di questa sostanza è la capacità di abbassare i livelli di glucosio nel sangue. Diversi studi clinici hanno dimostrato che può ridurre i livelli di zucchero attraverso la stimolazione della glicogenesi (la produzione di glicogeno) e l’inibizione della produzione eccessiva di glucosio nel fegato. La berberina può anche migliorare il profilo lipidico, riducendo i livelli di colesterolo LDL (“cattivo”) e trigliceridi, e aumentando quelli di colesterolo HDL (“buono”). Questo la rende un utile alleato nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Studi recenti suggeriscono che può avere effetti positivi anche sulla perdita di peso. L’azione sulla sensibilità all’insulina e sul metabolismo dei grassi potrebbe contribuire a ridurre l’accumulo di grasso in associazione ad un regime alimentare sano e ad un’attività fisica regolare. La berberina possiede anche effetti antinfiammatori e antiossidanti che la rendono utile nel contrastare l’infiammazione cronica e i danni cellulari causati dai radicali liberi.
14 febbraio 2025 – © riproduzione riservata


