I semi di lino: antico e moderno rimedio

[di Simona Otranto – Erborista]

Il lino, Linum usitatissimum L., è una piantina erbacea appartenente alla famiglia delle Linaceae, che cresce spontanea in tutta Italia, dal mare alle regioni submontane. Viene coltivata ampiamente per la produzione della fibra tessile che si ricava dai fusti, per i semi e per l’olio che si ottiene da questi. La fioritura celeste‑azzurra di un campo coltivato a lino è sublime: quando soffia una leggera brezza sembra di intravedere le onde del mare.
I semi di lino, come anche la farina da essi ottenuta e l’olio ricavato per spremitura a freddo, sono rimedi tradizionali antichissimi. Il loro impiego non è mai tramontato con il passare dei secoli. Questo è dovuto all’efficacia, alla facile reperibilità, al loro semplice impiego domestico e anche al basso costo. I semi contengono un’altissima percentuale di mucillagini, oltre a grassi, proteine, enzimi. Si utilizzano in forma di infuso o decotto per uso interno e in forma di bagni o cataplasmi per uso esterno. Messi in acqua bollente dopo pochi minuti rilasciano una specie di gelatina che ha proprietà emollienti, leggermente lassative, diuretiche, addolcenti. Tale preparazione ha attività antinfiammatoria su tutto il tratto gastro intestinale. Può essere impiegata per i disturbi dell’apparato digerente, respiratorio, e urinario.
Le mucillagini, rigonfiando nell’intestino, ne stimolano il funzionamento regolando il transito in maniera delicata, sicura ed efficace e risultando utili contro la stitichezza. L’infuso dei semi può essere preparato anche per macerazione a freddo lasciando in un bicchiere d’acqua il lino per tutta la notte. Allo stesso scopo si utilizza l’olio assunto a cucchiai da tavola durante i pasti. Ottenuto per spremitura a freddo presenta una composizione ricca di acido alfa-linoleico per il 40-60% e di acido oleico per il 15%. Il primo è un precursore degli acidi grassi essenziali della serie omega3. Per queste caratteristiche all’attività antinfiammatoria ed emolliente si affiancano l’attività antiossidante e vaso protettiva.
Per uso esterno, come accennato, i semi di lino si utilizzano sotto forma di cataplasmi. La gelatina ottenuta per ebollizione si applica sugli ascessi per favorire la maturazione e l’eliminazione del pus. Gli impacchi si possono applicare su ogni parte del corpo: sul petto in caso di catarro bronchiale, sul seno in caso di mastite o ingorgo mammario, sulle emorroidi in caso di infiammazione, sulla schiena per i dolori reumatici, su di una distorsione, su di un semplice foruncolo o unghia incarnita, sui capelli prima dello sciampo per renderli lucidi e morbidi, sulle gengive infiammate. Le sciacquature con il decotto leniscono i pruriti, gli arrossamenti, le scottature (eritemi solari), favoriscono la guarigione di eczemi e dermatosi in genere.
Come preparare un impacco di semi di lino: far cuocere per qualche minuto 60 grammi di semi o di farina in un quarto di litro d’acqua fino ad ottenere una gelatina consistente. Applicare più volte sulla parte, con l’ausilio di una garza, fino al raggiungimento del risultato. Gli impacchi possono essere applicati caldi o freddi secondo il disturbo da trattare.

12 marzo 2022 – © riproduzione riservata

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