I Libronauti ricordano Rocco Scotellaro

Un poeta che ha dato voce agli ultimi e ha cantato la bellezza di una terra che, come lui stesso scrive, “nell’ombra delle nubi sperdute, giace in frantumi”. È questa l’immagine scelta da i Libronauti, circolo lettori di Battipaglia, per celebrare Rocco Scotellaro, in occasione del centenario della sua nascita, lo scorso 21 aprile al teatro Il Piccolo. L’incontro è parte di un fitto cartellone di eventi che Silvana Rocco, assessora alla cultura della città di Battipaglia, ha curato personalmente al fine di ricordare il poeta contadino e sindaco socialista lucano, scomparso improvvisamente a soli 30 anni. 

Durante la serata i soci del circolo culturale hanno prestato la loro voce all’autore e a quanti lo hanno conosciuto condividendo le sue poesie, le immagini che lo hanno ritratto e i racconti di quelli che in vita lo hanno amato. Ad aprire la manifestazione è stata la cantilena d’amore di Amelia Rosselli, sua ultima compagna, scritta quando Scotellaro, “un Cristo piccolino […] non crocifisso ma dolcemente abbandonato disincantato” era già scomparso, accompagnata da una delle poche foto che li ritrae assieme felici a Roma. 

Con la lettura dei suoi versi, selezionati tra le circa cento poesie che ha composto, si è celebrato l’amore per la Lucania che lo teneva legato con “le strade rotte in trivi oscuri”, dove “il cielo è un mandorlo fiorito”, “l’erba trema”, “la luna piena riempie i letti”, e “accende i fiori”, mentre “ancora spuntano ai pali le teste dei briganti”. I suoi personaggi sono figure archetipiche come: quella della madre alla quale si rivolge dicendo: “tu sola sei vera. E non muori perché sei sicura”; quella dei contadini in perenne schiavitù, con i quali condividere un bicchiere di vino diventa un momento di lotta, euforia e dolore; quella della Patria, lontano dalla quale si sente prigioniero e perduto.

Molto spazio è stato dato anche alle immagini, su tutte ha campeggiato il grande telero di Carlo Levi, attualmente al Museo Nazionale di Matera, in cui lo scrittore-pittore con tre pannelli racconta la vita di Scotellaro: nel primo appare giovanissimo con il volto lentigginoso a causa della malaria; nel secondo viene ritratto già sindaco al centro della piazza affollata con contadini e importanti intellettuali italiani, tra cui Umberto Saba, Renato Guttuso e lo stesso Levi; nell’ultimo, infine, risalta il poeta morto, nelle braccia della madre con attorno la comunità femminile che si stringe per cantarne il lamento funebre.  

La città di Battipaglia ha aderito, insieme a diversi comuni campani e lucani, alle iniziative coordinate dalla Svimar, in sua memoria, non solo per l’alto impegno letterario e sociale del poeta contadino, ma anche per il forte legame che ebbe con Battipaglia. Si ricorda in particolar modo la sua battaglia contro il caporalato, nell’opera “Contadini del Sud” (1954), dove intervista un allevatore, il “bufalaro di Eboli”, Cosimo Montefusco, nato in località Battaglio nell’azienda attualmente di proprietà dell’imprenditore agricolo battipagliese Bruno Palumbo, in cui il prossimo 3 settembre sarà apposta una lapide commemorativa.

6 maggio 2023 – © riproduzione riservata

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