I benefici del melograno
[di Simona Otranto – Erborista]
Il melograno, Punica granatum L., è un piccolo albero o arbusto appartenente alla famiglia delle lythraceae con portamento a cespuglio. Pianta caducifoglie, può raggiungere i 6 metri di altezza e vivere a lungo, fino anche a cento anni! Originario dei paesi asiatici, ampiamente coltivato nel Caucaso, in Turchia, in Israele, si è naturalizzato nel bacino del mediterraneo. In Italia, oltre che nelle coltivazioni, si ritrova qui e là inselvatichito nei boschi e nelle siepi. I Romani ritenevano che quello migliore fosse di provenienza cartaginese. Punica, sottinteso mala, significa proprio pomo cartaginese (da punicus o poenicus cioè dei Punici, Fenici, Cartaginesi). Granatum viene invece da granum, grano, per evidente analogia a grani di granato, rossa pietra ornamentale.
I fiori primaverili sono tipicamente di un colore rosso vermiglio e il frutto, la melagrana o granata, è una bacca botanicamente definita balausta di consistenza robusta, con buccia molto dura. All’interno, diversi compartimenti contengono i numerosissimi semi, fino anche a seicento, gli arilli, circondati da una polpa traslucida che varia dal bianco al rosso rubino, più o meno acidula o dolcissima in alcune varietà coltivate a scopo alimentare. Le varietà sono moltissime a causa o grazie all’estrema variabilità della specie. Si raccoglie a maturazione, proprio in questo periodo, tra ottobre e novembre. Viene coltivato come albero da frutto, a scopo ornamentale per la sua tipica bellezza e per le proprietà nutrizionali del succo.
La spremuta di melagrana è naturalmente ricca di vitamine (C, E), minerali (potassio), polifenoli e sostanze ad azione antiossidante. Il consumo abituale contrasta lo stress ossidativo e promuove l’abbassamento dei valori ematici di colesterolo con conseguente protezione dall’aterosclerosi. La varietà dolce è fortemente ricca di fruttosio pertanto sconsigliata ai diabetici.
La scorza del frutto contiene sostanze tanniche ad azione astringente. Il decotto può essere utilizzato per contrastare le diarree. Curiosità: Dalla corteccia delle radici raccolte in primavera o in autunno si ricavava una droga adoperata con successo contro i vermi intestinali. Già Dioscoride, Plinio il vecchio, Celso ne conoscevano la validità. Questo rimedio veniva impiegato, inoltre, come rinfrescante, febbrifugo, ipotensivo. Venne introdotto nella medicina ufficiale europea soltanto nei primi dell’Ottocento e utilizzato con consuetudine contro le tenie. Abbandonato negli ultimi decenni per la scoperta della presenza di alcuni alcaloidi che determinano una importante tossicità. Nell’uomo dosi di poco superiori a quelle terapeutiche possono provocare vertigini, nausea, vomito, diarrea, turbe visive e torpore agli arti.
Il melograno riveste grande importanza anche in ambito cosmetico: gli estratti, ricavati dai semi, sono ricchi di fitosteroli e un particolare acido grasso polinsaturo, l’acido punico, ad azione antinfiammatoria, antiossidante e rigenerante. Il melograno ha pertanto proprietà lenitive. Ottimo rimedio per pelle screpolata, irritata o arrossata. Contrasta la formazione dei radicali liberi svolgendo effetto protettivo e anti-age.
7 ottobre 2023 – © riproduzione riservata