Hall of Fame

[di Francesco Bonito]

Da molti anni l’estate è la stagione in cui Battipaglia dà il peggio di sé. Nella “bella stagione” vengono alla ribalta i problemi più gravi e si percepisce con implacabile evidenza lo scarso livello di vivibilità della nostra cittadina. D’estate c’è da fare i conti con situazioni che negli altri periodi dell’anno vengono celate più facilmente, un po’ come si fa quando si mette la polvere sotto il tappeto: il mare inquinato e il degrado della litoranea, l’olezzo prodotto dai limitrofi impianti di trattamento rifiuti,
l’esangue offerta di spettacoli e di eventi culturali. Negli ultimi tre lustri è stato sempre così; qualche annata un po’ meglio, altre decisamente peggio. 

Non sfugge a questa regola l’estate 2022 che volge stancamente al termine. La qualità del mare è stata mediamente scarsa, a volte pessima; i residenti nei quartieri più vicini alla zona industriale hanno trascorso, anche quest’anno, le notti e le albe col naso turato; l’offerta degli eventi è stata il contrario di ottima e abbondante. Tre handicap che impediscono a Battipaglia di fregiarsi del titolo di cittadina vivibile e, al tempo stesso, non consentono ai nostri amministratori di ottenere una valutazione che arrivi alla sufficienza. Viviamo – da decenni – in un paese mediocre governato da amministratori mediocri? Se si dovesse giudicare da queste “materie” la risposta appare scontata. Anche noi cittadini non meritiamo un voto tanto più alto, ma questo non può in alcun modo essere un alibi per gli amministratori, né tantomeno il pretesto per infantili “ritorsioni”. Si può essere benevolmente indulgenti verso chi si impegna strenuamente e, per difficoltà insormontabili o per incapacità, non ottiene il risultato sperato; sono, invece, imperdonabili le omissioni o la scarsa applicazione. 

In copertina, grazie a un’immagine suggestiva di uno scorcio battipagliese cancellato dal cemento, rammentiamo a tutti una preziosa opportunità di rendere più bella e vivibile la nostra città. È a portata di mano, quasi facile: bisogna ottenere i fondi per riqualificare parte del percorso urbano del fiume Tusciano e realizzare una ciclovia che lo costeggi fino alla litoranea (ne scrive Stefania Battista a pagina 5). Un’opera che cambierebbe in meglio la silhouette del fiume e consentirebbe ai battipagliesi di avere (finalmente!) una pista ciclabile e una zona verde dove poter trascorrere gradevolmente il tempo libero. Se resterà un sogno o diventerà realtà non dipenderà da noi cittadini, bensì dai nostri delegati. Spetta infatti alla “politica” e, soprattutto, agli uffici comunali prodigarsi per far sì che ciò accada. È un risultato alla loro portata. Esorto, perciò, la sindaca Francese e la sua giunta, il consiglio comunale, i dirigenti di piazza Aldo Moro, a darsi molto da fare, perché i battipagliesi non sono né rassegnati né disposti a “digerire” l’ennesima occasione perduta. 

Se consentirete ai cittadini di usare comodamente la bicicletta e di passeggiare lungo le sponde del Tusciano sarete ricordati per sempre nella Hall of Fame degli amministratori locali. Non riuscirci vi condannerà, nella migliore delle ipotesi, all’oblio. Coraggio, per una volta non pensate a farvi votare, ma a farvi ricordare.

Nella foto: fiume Tusciano (foto tratta dal libro Saluti da Battipaglia)

3 settembre 2022 – © riproduzione riservata

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