Givova Convergenze cede il passo all’ultima

Givova245
La Convergenze Givova Battipaglia ci sperava veramente nei due punti che la quinta giornata di ritorno le dava la possibilità di accaparrarsi andando a violare il campo del Geas Sesto San Giovanni, fanalino di coda, con solo tre vittorie al suo attivo in campionato. Ci sperava molto anche coach Riga, che alla vigilia chiedeva alle sue ragazze una prova di maturità con la quale dare nuovo impulso alla classifica, allontanandosi da una zona che altrimenti rischiava di diventare calda. Così non è stato, purtroppo, perché le Sestesi hanno deciso di essere all’altezza della maglia indossata, memori evidentemente di un passato illustre che ha regalato ben otto scudetti alla loro società negli anni 70, quando sull’asse Rosy Bozzolo-Mabel Bocchi venivano costruite annate vincenti e le altre formazioni giocavano per il secondo posto. Lo sono state a tal punto, all’altezza, che Battipaglia non è mai riuscita ad entrare in partita. Inizio polare per il quintetto Gray, Boyd, Treffers, Tagliamento e Bonasia che va subito a -8, sorpreso dall’aggressività difensiva delle avversarie che chiudono ogni spazio. Solo la pivot Gray riesce a trovare con una certa continuità la retina, ma non basta, e per di più è ben presto gravata di falli costringendo Riga a richiamarla in panchina. Passano così i primi due quarti con una sola squadra in campo; il GEAS chiude il primo sul 22 a 8 ed il secondo sul 43 a 26 , trascinato dalle due straniere Correal e Brown che alla fine chiuderanno rispettivamente con 21 e 23 punti realizzati. Al rientro in campo, dopo l’intervallo, sarebbe servito un deciso cambio di intensità da parte delle cestiste campane, per poter mettere in discussione un risultato che sembrava già assegnato. Lo avrà certamente chiesto alle sue giocatrici il coach, che le ha tentate tutte per modificare l’inerzia della partita, alternando più volte le atlete, cambiando le difese, uomo, zona e per qualche minuto anche “box and one”, ma senza ottenere risultati apprezzabili. Se l’inizio è stato polare la fine ha rischiato di essere addirittura “gelo antartico” con la Convergenze Givova che ha toccato quota -26 a due minuti dalla fine del terzo periodo. In quel frangente, una fiammata, con 7 a 0 di parziale per le bianco-arancio, ha evitato il congelamento definitivo, ma non certo la sconfitta pesante siglata dall’80 a 60 sul fischio finale. Detto della buona prestazione delle avversarie che non sono affatto apparse così deboli da meritare l’ultima posizione della classifica, occorre anche capire quanto la bella figura delle padrone di casa sia dovuta alla opaca prova della PB63 Lady. La mia opinione è che quest’ultima sia stata molto poco aggressiva nella sua metà campo facilitando in tal modo il gioco offensivo del GEAS e propiziandone quindi la grande performance. Quel che è certo, ora, è che il cammino del team del presidente Rossini sarà più difficile, dopo la terza sconfitta consecutiva che rischia di lasciare segni tangibili sul morale e sulla posizione di classifica. Non si allontana la zona playoff, cui accedono le prime dodici formazioni, ma si avvicina sensibilmente la coda, cosa che non fa mai piacere. I prossimi quattro turni, con ben tre gare allo Zauli, ci diranno se la PB63 Lady riuscirà a tirare fuori quel carattere che è tanto necessario nei momenti di difficoltà e che può ancora regalare un’annata di grosse soddisfazioni a cui sono ormai abituati i suoi affezionati e numerosi tifosi.

12 febbraio 2016 – © Riproduzione riservata
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