Giffoni Film Festival, io c’ero


Si è concluso da pochi giorni il Giffoni Film Festival. Tante le attività svolte dal 14 al 22 luglio e numerosi i ragazzi di Battipaglia che hanno partecipato.
«C’è bisogno di magia, sempre di più», si legge sulle pagine social del Giffoni.
Ed è stato proprio Into the magic lo slogan della quarantasettesima edizione. Dal cinema alla critica, dalla cultura alle interviste: tante le opportunità per ragazzi che ogni anno si muovono alla scoperta di emozioni sempre più forti.
«Giffoni non è semplicemente un festival, ma un’esperienza di vita», dice Martina Strizzi, classe 1994, quest’anno in sezione Masterclass.
«Forte l’emozione di incontrare i tuoi registi e attori preferiti. È una selezione di film provenienti da paesi lontani, ma che parlano il linguaggio universale del cinema. È il mio posto felice, e non vedo l’ora di ritornarci».
Al suo sesto festival, la diciannovenne Lorenza Lavorgna racconta invece degli onori ed oneri del ruolo di giurato.
«Ogni giorno sono stata impegnata con la proiezione dei film in concorso e col dibattito, che permette un confronto con registi, sceneggiatori e attori e pure con gli altri giurati, e spesso modifica radicalmente l’idea che ci si è fatti della pellicola». E aggiunge: «Si torna a casa stanchi, sia psicologicamente e fisicamente, ma più felici e ricchi, con ricordi meravigliosi e col desiderio di ricominciare tutto dall’inizio».
Parte del vero e proprio staff organizzativo, in qualità di monitor, Arianna Fanara, diciannovenne, alla quale è stato affidato un gruppo di giurati.
«Il Giffoni è una seconda casa, un luogo in cui si possono realizzare i propri sogni, i propri desideri. Sono dell’idea che ogni ragazzo dovrebbe provare almeno una volta questo tipo di esperienza. In questo “angolo di paradiso”, come lo definisco io, si ha la possibilità di conoscere un gran numero di culture e lingue differenti, di creare rapporti umani incredibili e duraturi».

28 luglio 2017 – © Riproduzione riservata
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