Gerardo Motta ha scelto

[di Stefania Battista]

«Il tempo è galantuomo», così esordisce Gerardo Motta. Questa è la prima dichiarazione dell’imprenditore e politico battipagliese che ha appena ottenuto lo stralcio e l’archiviazione della propria posizione nell’inchiesta che riguarda l’ex sindaco di Eboli Massimo Cariello.
È soddisfatto dell’esito dell’udienza e afferma: «Ho sempre confidato nella giustizia. Continuo a fare ciò che ho fatto da quando avevo 14 anni, alzarmi al mattino e andare a lavorare. Onestamente. A differenza di tanti altri che avrebbero voluto vedermi processato. Invece i magistrati hanno ritenuto che non vi fossero elementi per contestare alcunché né a me né ad altri imprenditori». 

Archiviata la questione giudiziaria molti si sarebbero attesi un suo impegno da protagonista nella campagna elettorale. E invece?
«Ho ritenuto che fosse il caso di fare un passo indietro. Bisogna che ci sia spazio per volti nuovi. Dopo l’ultima campagna elettorale in cui ho ricevuto attacchi personali e infamanti rivolti addirittura alla mia famiglia, ho preferito farmi da parte. Un lavoro ce l’ho. Non ho bisogno di fare politica per forza. Questo non significa che non darò il mio libero sostegno a chi ritengo il miglior candidato sindaco per Battipaglia. Spero che finalmente si dia un futuro migliore a Battipaglia. Ma la situazione in cui versa la città è sotto gli occhi di tutti. Ricordo che nella scorsa campagna elettorale la sindaca annunciava che avrebbe fatto questo e quello e invece… Ora sta facendo la peggiore manovra elettorale spacciando lavori di ordinaria amministrazione, rifacendo strade qua e là come se fossero grandi progetti. Di sostanza non c’è nulla».

Ma allora chi sarebbe il candidato che lei ritiene in grado di mutare le sorti della città?
«Non è un mistero. Per me l’avvocato Carmine Bucciarelli è l’unico che potrebbe. Non me ne vogliano gli altri candidati, ma vedo il solito schema. La stessa gente di sempre che tenta di riproporsi. Se non in prima persona, con i soliti noti alle spalle. Ma l’esempio più lampante è quello di Cecilia Francese. I suoi ultimi atti amministrativi fanno capire esattamente dove stanno i palazzinari. Credo che questa sia l’ultima occasione per la città di cambiare davvero, dipende dai battipagliesi. Poi se preferiscono votare i soliti noti, allora abbiano almeno la dignità di non lamentarsi in seguito. Del resto noto che tutti i candidati contano in proprio favore migliaia di voti. Eppure nell’ultima tornata hanno votato circa 25mila persone. Dove sono tutti questi voti? Stando ai loro conti dovrebbero votare 300mila persone». 

Nella foto: Gerardo Motta

30 aprile 2021 – © riproduzione riservata

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