Fiorentino, la scuola smarrita
[di Stefania Battista]
La levata di scudi di cittadini, politici e portatori di interessi collettivi ha indotto l’Amministrazione comunale a intervenire per effettuare una pulizia d’urgenza nell’area alle spalle della scuola Fiorentino che, negli ultimi mesi, era diventata una vera e propria giungla. Ma il problema resta. Che destino avrà l’istituto sito nel cuore di un quartiere che oggi paga drammaticamente le conseguenze della sua chiusura?
Lo abbiamo chiesto innanzitutto alla prima cittadina. Dal suo staff – a mezzo email – sono giunte le ultime notizie relative all’iter amministrativo: “Il 29 maggio dalla Regione ci è stato trasmesso il Decreto dirigenziale che approva i progetti che, a loro volta, sono stati trasmessi al Ministero dell’Istruzione a cui spetta certificare l’ammissione al finanziamento. Il nostro progetto, che è esecutivo, si è posizionato al quarto posto su 23. Ora aspettiamo solo l’ok del Ministero per fare la gara”. Altro la sindaca Cecilia Francese non ha voluto dire.
«Sicuro che non ci sia qualche problema?» A porsi la domanda è il consigliere Renato Vicinanza, che incalza: «I finanziamenti ci sono davvero? Fateci sapere qual è l’effettiva situazione perché un intero quartiere sta soffrendo. Bisogna far presto». Sono ormai due anni, infatti, che la scuola è chiusa. Le iscrizioni all’istituto, i cui alunni sono stati dirottati in altre scuole cittadine, sono calate. Lo stesso dirigente scolastico, Dario Palo, ha più volte sollecitato una soluzione celere. E le sollecitazioni a rivedere, almeno in parte, la decisione di abbattere l’istituto per ricostruirlo, vengono da più parti. Non sono pochi a chiedere che la scuola venga ristrutturata, magari approfittando dei fondi Covid per l’edilizia scolastica. «Ci sono possibilità, vista la mappatura degli edifici scolastici che sta portando avanti il Miur, per “recuperare” edifici scolastici, in modo da ospitare gli alunni con le nuove norme di distanziamento sociale: l’amministrazione – dice Annalisa Spera, portavoce di FdI – si dia una mossa e invece di attendere finanziamenti regionali per abbattere e ricostruire una scuola che è stata dichiarata inagibile, si interessi della procedure del Miur e restituisca la scuola alla sua comunità».
Ha fatto di più l’ex assessore Giuseppe Provenza che fin dal primo momento ha denunciato numerose ombre sulla procedura che ha portato all’inagibilità della scuola Fiorentino. «Una procedura su cui bisogna che qualcuno indaghi. Le verifiche tecniche che acclaravano l’inagibilità della Fiorentino venivano acquisite al protocollo del Comune il 3 luglio del 2018, mentre la determina di incarico allo studio tecnico porta la data del giorno successivo – afferma Provenza con i documenti alla mano – Non solo. L’Amministrazione comunale ha stipulato un contratto di locazione con l’Opera Bertoni per 4 anni che ci è già costato 392mila euro. Con quel denaro avremmo potuto ristrutturare e rendere antisismica la scuola».
11 luglio 2020 – © Riproduzione riservata