Fateci respirare!
[di Francesco Bonito]
Mentre scrivo c’è un’aria pessima, un fetore ammorbante. E mentre leggete, c’è lo stesso odore? E c’era anche ieri? E un mese fa? Lo stesso anche tre anni fa?
Basterebbe questa “retrospettiva olfattiva” per mobilitare tutti i cinquantamila battipagliesi, per spingerli senza timore alla protesta a oltranza. Alcuni leggeranno questo articolo la mattina della mobilitazione, altri nei giorni successivi, tanti altri non lo leggeranno mai; ma tutti, nessuno escluso, dovranno prendere una posizione: o difendere Battipaglia o girarsi a guardare (e a respirare) altrove.
Certo, anche disinteressarsi della questione è una posizione rispettabile: si può essere convintamente “negazionisti”, così come si può essere pigramente menefreghisti. In entrambi i casi, chi resta inerte, chi sta alla finestra (rigorosamente chiusa) a guardare, forse un giorno capirà quanto la quantità e la qualità degli impianti di trattamento dei rifiuti che ospitiamo stanno danneggiando il nostro territorio. Chi oggi resta a casa, forse perché annoiato dal dibattito sul famigerato “fattore di pressione”, o affaticato dalla lettura dei dati sul livello delle polveri sottili in città, in futuro potrebbe capire – con minore fatica e applicazione – quanto l’aria che stiamo respirando impatti sul nostro destino.
Soprattutto se è uno di quelli che… con sacrificio ha comprato casa negli anni Novanta, prima o poi capirà che il valore del suo immobile è crollato anche a causa dell’aria che respira. Anche se è uno di quelli che… hanno un figlio in cerca di occupazione, prima o poi capirà che la crisi economica che sta “spegnendo” Battipaglia è aggravata anche dall’aria che respira. Pure se è uno di quelli che… hanno un negozio, un ristorante o un’attività legata al turismo, prima o poi capirà che il calo dei clienti dipende anche dall’aria che respira. E, purtroppo, anche se è uno di quelli che… ha la sventura di avere un familiare gravemente malato, prima o poi capirà che la salute della persona che ama può essere stata danneggiata dall’aria che respira.
Mi fermo qui. Questo giornale da anni si batte per informare i battipagliesi, per invitarli alla partecipazione “civica”, per incoraggiarli alla lettura critica dei fatti di casa nostra. Con modestia, ma con grande impegno, da quindici anni Nero su Bianco racconta Battipaglia. Siamo stati testimoni di diversi momenti difficili; ma questa volta la sensazione è che siamo a un passo dal cadere rovinosamente, forse irrimediabilmente, in quel baratro che è ormai solo un passo dietro di noi. Se Battipaglia non si opporrà con tutte le sue forze all’insano disegno altrui, se continuerà a indietreggiare, se non troverà la compattezza necessaria tra “classe dirigente” e cittadinanza, il paventato rischio di un declino inarrestabile diventerà certezza. Solo aprendo di nuovo le finestre e tornando a respirare, ci salveremo. Solo facendolo tutti insieme, ci riusciremo.
6 dicembre 2019 – © Riproduzione riservata