Eboli, arrestato il sindaco

[di Stefania Battista]

Il venerdì nero di Eboli, segnato dall’arresto del sindaco Massimo Cariello, rischia di riempire ancora per mesi e forse per anni le pagine dei giornali. Dalla vicina Battipaglia nessun commento ufficiale a una vicenda che ricorda quella dell’ex sindaco Giovanni Santomauro. Cariello, finito ai domiciliari venerdì 9 ottobre, è subito stato sospeso dal prefetto Russo.
Sebbene nelle 120 pagine di ordinanza cautelare il Gip Scermino parli di un uso spregiudicato del potere, che avrebbe ridotto l’ente comunale ad un “giocattolo” nelle mani del primo cittadino, l’ipotesi accusatoria più grave è quella di corruzione e abuso d’ufficio, cui si aggiungono rivelazione del segreto d’ufficio e falso ideologico. Insieme al sindaco sono indagate tredici persone, tra cui tre dipendenti del Comune di Eboli e un funzionario del Comune di Cava de’ Tirreni. 
Sotto la lente del Pm Rotondo assunzioni che sarebbero state “pilotate” dal primo cittadino, con la “complicità” di alcuni membri della commissione esaminatrice del concorso per l’assunzione presso gli asili nido. L’altro concorso sub iudice sarebbe stato “combinato” con il dirigente del Comune di Cava, che era anche direttore del Consorzio farmaceutico, per escludere dalla possibile nomina a presidente dello stesso consorzio Salvatore Memoli, ritenuto “scomodo” dal dirigente. Uno “scambio di favori”, insomma, ottenuto tramite telefonate ad amici influenti. 
L’altro ramo dell’inchiesta, invece, che è poi quella da cui i magistrati sono partiti, riguarda due concessioni edilizie, una all’imprenditore caseario Gianluca La Marca che avrebbe registrato le conversazioni col sindaco, e l’altra a due imprenditori del nord, i fratelli Birolini. In entrambi i casi vi sarebbero stati i “buoni uffici” dei tecnici comunali, oltre che di quelli incaricati dagli stessi imprenditori, per calibrare le relazioni tecniche e aggirare i limiti di legge. Una concessione aumentava di fatto la volumetria e l’altra addirittura autorizzava a costruire in zona vincolata. Entrambi gli impianti sono finiti sotto sequestro. 
Il provvedimento della magistratura è giunto poche ore dopo che il sindaco, confermato dalla città con una maggioranza da record, oltre l’80 per cento dei consensi, aveva nominato la nuova giunta. Sarà infatti il vice, Luca Sgroia, a tentare di guidare l’amministrazione comunale ebolitana fino a che le ombre non si saranno diradate. Un compito reso difficile da due elementi: una maggioranza variegata e le richieste di dimissioni avanzate dall’opposizione. 
Intanto Cariello, agli arresti domiciliari nella propria abitazione, dovrà essere ascoltato dai giudici mercoledì (mentre andiamo in stampa l’audizione non è ancora avvenuta). Dovrà difendersi dalle accuse che si basano soprattutto su intercettazioni, persino grazie ad un trojan inserito nel suo telefonino. Secondo gli inquirenti l’indagine dimostrerebbe un vero e proprio “sistema” che il sindaco avrebbe messo in campo per favorire gli amici, utilizzando il proprio potere e indebite pressioni per ottenere quanto gli interessava. Mentre il collegio difensivo di Cariello si prepara a smontare le accuse, la città è lacerata profondamente tra innocentisti e colpevolisti. 

Nella foto: Massimo Cariello

17 ottobre 2020 – © Riproduzione riservata

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