Dimagrire si può e si deve

[di Fausto Bolinesi – medico di famiglia]

A me che le suggerivo di cucinare i cibi che non le piacevano, rispose “Dotto’, a me mi piacciono pure le pietre”. La signora di cui parlo aveva circa sessant’anni, era obesa e si lamentava per i dolori a un ginocchio diventato artrosico anche a causa del peso che doveva sopportare. È una delle pochissime persone obese sincere che ho conosciuto, vale a dire che non ha attribuito l’obesità a un difetto del metabolismo, o a chissà quale disfunzione ormonale. Una caratteristica comune delle persone in sovrappeso o grasse, infatti, è di negare che mangiano troppo e questo facilita la diffusissima ignoranza di un concetto fondamentale: anche se possono concorrere fattori genetici e ambientali, il nostro peso è il risultato dell’equilibrio tra calorie introdotte con l’alimentazione e calorie consumate: pertanto, introducendone più di quante se ne consumano, si ingrassa. Si dimagrisce se avviene il contrario. 

Se ingrassare è facile, evidentemente non lo è dimagrire e questo spiega il proliferare di diete, dietologi e specialisti della nutrizione. A tali specialisti tuttavia, a patto che lo siano davvero, conviene sempre affidarsi se si intende calare di peso, piuttosto che seguire diete strampalate proposte da pseudo esperti o veri e propri ciarlatani che popolano la rete. 

Fondamentalmente gli alimenti che consumiamo si dividono in tre categorie: i carboidrati (a titolo estremamente semplificativo: frutta, pane e pasta); le proteine (carne, uova, pesce, legumi); e i grassi (olio, grasso animale). I primi dovrebbero costituire il 50-60% delle calorie introdotte, le proteine circa il 15% e i grassi meno del 30%. In realtà, tra le tante diete proposte, c’è anche quella detta “chetogenica” che prevede una riduzione dell’apporto percentuale di carboidrati, e quella “dissociata” che consiste nel consumare la quota giornaliera di carboidrati in una sola parte della giornata, evitando l’associazione in un pasto di particolari cibi. 

Ma se non è semplice dimagrire, è ancora più difficile poi restare magri, perché non si può seguire a lungo una dieta: bisogna cambiare le proprie abitudini alimentari e non è facile, perché le tentazioni gastronomiche non mancano e inoltre ci sono sempre meno occasioni per consumare calorie con il moto: perfino cambiare il canale della televisione, operazione che una volta ci costringeva ad alzarci dalla poltrona, ora lo facciamo con il telecomando. Eppure dovremmo sforzarci di tenere sotto controllo il nostro peso perché l’obesità è causa o concausa di malattie importanti come il diabete e malattie cardiovascolari. Questo è uno dei motivi per i quali alcuni preferiscono ricorrere addirittura alla cosiddetta “chirurgia bariatrica” per calare di peso. 

Ma forse il segreto per dimagrire è trovare una giusta motivazione, e se non la paura delle malattie, potrebbe essere l’amore e il piacere di apparire “in forma”: verso la persona che è accanto, o verso quella che si spera lo sarà in futuro. A patto che non sappia cucinare bene.

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