Contano i voti

[di Francesco Bonito]

Tra pochi giorni si conteranno i voti, quelli del primo turno nel quale si scelgono i consiglieri comunali e i due candidati sindaci che si affronteranno al ballottaggio. In democrazia contano i voti, il consenso; è perfino banale ricordarlo. Ci sono quasi cinquecento persone in lizza per ventiquattro seggi da consigliere comunale e sette per la fascia tricolore, quella del Primo cittadino. Confesso di trovarmi più a mio agio nell’analisi, nella lettura dei fatti piuttosto che nelle previsioni. E poi, sulla base di quali elementi azzardare un pronostico? Le conversazioni con amici e conoscenti? Le chiacchiere scambiate in ascensore? Le voci diffuse ad arte dagli esperti di aggiotaggio elettorale? I “ragionamenti” dei guru della politica nostrana, allenati da decenni a riconoscere vincenti e perdenti, al solo scopo di schierarsi per tempo con i primi? No, preferisco non avventurarmi in previsioni e attenderò i risultati con la consapevolezza che può accadere quasi tutto, come la storia insegna.
A complicare la previsione potrebbe arrivare il voto disgiunto. Si sa, la legge elettorale lo consente; in passato ha inciso leggermente, senza mai condizionare l’esito delle elezioni. Questa volta potrebbe avere un peso maggiore. Lo dico perché mai come oggi la geografia politica è confusa: molti sono stati i cambi di fronte, gli spostamenti da uno schieramento all’altro. In più di un caso, candidati consiglieri hanno lasciato l’abituale collocazione politica pur di sostenere il candidato sindaco prediletto. Simmetricamente, più di un aspirante sindaco ha cambiato i compagni di cordata. Qualcuno ha perso dei riferimenti elettorali e “ideologici” e ne ha trovati altri, per scelta o per necessità. Queste variabili politiche ed emotive potrebbero incidere non poco sulla “coerenza” dei risultati.
Provo a spiegarmi meglio: chi in passato ha votato il consigliere Rossi e il suo leader Bianchi, oggi che i due sono in campi opposti rivoterà entrambi, esprimendo in modo disgiunto la sua preferenza o sceglierà uno solo dei due? Il consigliere o il sindaco? Dico di più: con un sindaco che ha governato cinque anni, dividendo l’opinione pubblica tra lealisti e frondisti, quanti voti andranno a favore e quanti “contro” Cecilia Francese, a prescindere dal voto al consigliere? Chi in passato ha votato Partito democratico, nel 2021 voterà i candidati del Pd e Visconti oppure i “dem di una volta”? Civica Mente prenderà solo i voti dei suoi simpatizzanti o raccoglierà anche le preferenze dei battipagliesi delusi e arrabbiati? Il “picconatore” Di Cunzolo si aggiudicherà solo il premio degli ascolti in tv o potrà arringare anche il consiglio comunale? Confesso di non saper rispondere. So solo che dopo il 4 ottobre insieme alle risposte potrebbero arrivare anche delle sorprese.
A tutti i candidati il mio personale augurio: siate leali e servite con dedizione la comunità battipagliese, qualunque sarà il vostro risultato. Abbiamo bisogno di buoni amministratori ma, ancora di più, di ottimi cittadini.

30 settembre 2021 – © riproduzione riservata

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