Con la Battipagliese nel cuore

[di Nino Iesu]

Da queste parti di attaccanti con la A maiuscola ne abbiamo visti tanti, ma davvero tanti. Di quelli degli anni d’oro (Passiatore, Di Baia, D’Antò, De Florio, Cosa, etc.), fino ad arrivare a quelli degli anni del fango e della polvere (Santucci e Mallardo su tutti). Quest’anno lascerà nella memoria di tutti un nome, un cognome e un soprannome: Francesco Paciello, per tutti Ciccio. Per trentadue volte ha gonfiato la rete tra campionato e coppa Campania, e non è roba da tutti, anche se con la maglia del Centro Storico Salerno, sua ex squadra, si è portato a casa per tre volte il titolo di capocannoniere nei campionati di Promozione e Prima categoria. Ma farli a Battipaglia, farli con la maglia bianconera è tutt’altra cosa, è tutta un’altra storia. 

Le cronache narrano che, quando in estate venne contattato dall’ex tecnico Fiorello Lerro e dal consulente di mercato Donato Volpe, Ciccio non tentennò un istante ad accettare perché sapeva bene che occasioni del genere capitano poche volte nella vita e quando capitano vanno colte al volo. «Quando ho ricevuto la chiamata – ricorda Ciccio – non ci ho pensato due volte ad accettare. Non ho guardato la categoria ma solo la storia che rappresenta questa gloriosa maglia. Mi aspettavo già dall’inizio di vivere una stagione ad alti livelli proprio per la maglia che andavo ad indossare e ogni partita è una battaglia perché ogni squadra che affrontiamo mette sempre quel qualcosa in più proprio perché gioca contro la Battipagliese». 

Una stagione fatta di momenti belli e brutti. Quali i più belli?
«La doppietta a Marigliano nella semifinale di andata di coppa che ha consentito a me e a tutti i miei compagni di squadra di disputare la finale a maggio è di sicuro il momento più bello di questa annata calcistica». 

Quelli brutti? 
«Della partita con il Macchia non ho tanti ricordi se non il grande dolore che ogni giorno porto dentro nella mia vita. L’unico ricordo vero è quello che la mia cara mamma prima che andasse via quel giorno mi disse che dovevo andare a giocare. Mi ha dato la forza in quel giorno di rimanere in campo ma soprattutto giorno per giorno continua a darmi forza per scendere in campo». 

Nello spogliatoio Paciello ha trovato un padre, un fratello, un amico, un confidente: Peppe Tattá. 
«Il rapporto con il grandissimo Peppe Tattá è magico. È una persona che fin da subito è entrata dentro il mio cuore più che mai e che dimostra un amore immenso per questa maglia. Si può dire che Peppe Tattá è la Battipagliese». 

Ma l’anno prossimo? Che idee ha il capocannoniere Francesco “Ciccio” Paciello? 
«Voglio essere sincero: a Battipaglia mi sono sentito subito a casa e io sono un ragazzo che quando si sente a casa difficilmente vuole lasciarla. Spero con tutto il mio cuore di rimanere a Battipaglia il più a lungo possibile e scrivere tante pagine di storia con questa gloriosa maglia. La Battipagliese è nel mio cuore». 

Nella foto: il bomber Francesco Paciello

22 aprile 2023 – © riproduzione riservata

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