Come misuriamo l’efficacia del vaccino anti-Covid? | di Virginio Bonito

Da due giorni ho sintomi influenzali e questa mattina ho saputo che il tampone naso-faringeo è negativo; ho preso una mezza influenza nonostante il vaccino anti-influenzale fatto un mese fa. Lavoro a Bergamo, in ospedale, e ora devo decidere, potrei ricevere la prima dose del vaccino antiCoV-2, quello BioNTech-Pfizer.
Sento ripetere che “questo vaccino è sicuro e ha un’efficacia del 95%” e mi chiedo: 95% di che cosa? Questa percentuale a cosa si riferisce? È una domanda semplice e preziosa che ho imparato a farmi automaticamente, prima di usare o ripetere una percentuale, se voglio capire o farmi capire. 
Grazie all’isolamento domiciliare sono riuscito a capire (N Engl J Med 10 dec, 2020; 383:2603-2615) che alla sperimentazione del vaccino BNT162b2 hanno partecipato oltre 36mila persone (metà trattate col vaccino e metà col placebo), osservate da fine luglio a metà novembre 2020. Durante il periodo di osservazionei casi di CoViD sono stati 170, ma solo lo 0,04% del totale dei vaccinati (8 su 18.198) si è ammalato. Mentre 162 su 18.325 sono stati i casi di CoVid registrati tra coloro che avevano ricevuto il placebo, cioè lo 0,9%. 
Alla domanda “il 95% di che cosa?” posso finalmente rispondere: delle 170 persone che si sono ammalate di CoVid. Ora è quindi chiaro che durante la sperimentazione, delle 170 persone che hanno contratto il CoVid il 95% aveva assunto il placebo e il 5% era stato vaccinato. Ripetere che l’efficacia del vaccino è del 95% è ambiguo e induce nell’errore di ritenere che il 5% dei vaccinati si ammalerà comunque, un dato irreale e catastrofico, 100 volte superiore a quello osservato, perché durante la sperimentazione si è ammalato lo 0,04% dei vaccinati e lo 0,9 dei trattati con placebo; non il 5%.
Credo che dovremmo pretendere una informazione meno approssimativa e più rispettosa. In che modo? Impariamo a fare domande semplici, ci portano a superare i pregiudizi e ci aiutano a prendere decisioni responsabili. Un esempio? Quanto è efficace il vaccino anti-influenzale che abbiamo ricevuto quest’anno?

Virginio Bonito, medico ospedaliero

Post scriptum: il 14 gennaio ho ricevuto la prima dose del vaccino BNT162b2, mi è sembrato il modo migliore per cercare di non ammalarmi, di non contagiare i miei cari, di non diffondere il Coronavirus-2.

Illustrazione di Damiano Nembrini

16 gennaio 2021 – Riproduzione riservata

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