Cimitero: il Comune paghi


Sono dieci le richieste di rimborso al Comune da parte dei concessionari. Il giudice ha definito il credito certo ed esigibile

Una pietra tombale sui bilanci dell’Ente: i decreti ingiuntivi del giudice fanno tremare Cecilia Francese. L’ampliamento del cimitero costa carissimo ai battipagliesi: il salasso potrebbe sfiorare i 5 milioni di euro. E nel cielo battipagliese aleggia nuovamente lo spettro del dissesto. In ballo il 35 per cento di ribasso proposto dalle ditte che s’aggiudicarono l’appalto per l’ampliamento del camposanto: quel denaro va restituito. Erano legittime le richieste dei concessionari che dal 2011 bussano a soldi al portone dell’Ente, reclamando il rimborso dei quattrini: lo stabilisce Emma Conforti, giudice del Tribunale ordinario di Salerno, che ai primi di giugno accoglie i ricorsi e concede il decreto ingiuntivo. Palazzo di Città deve tirar fuori il denaro. Si comincia da dieci: sono i concessionari che hanno presentato le prime richieste, affidandosi agli avvocati Paola Contursi e Gianfranco D’Alessandro. Sulle orme dei dieci ricorrenti, che hanno ottenuto il riconoscimento del decreto ingiuntivo, s’incammineranno pure altre centinaia di battipagliesi, che col Comune hanno stipulato i contratti per la concessione di cappelle, loculi e appezzamenti di suolo nel nuovo cimitero. Le istanze sui tavoli della magistratura per vedersi riconosciuto un credito, reclamato da 7 anni, che, come scrive il giudice, “risulta certo, liquido ed esigibile”. Tutto iniziò nel 2010: l’amministrazione, guidata dall’ex sindaco Giovanni Santomauro, pubblicò un bando per l’assegnazione ai privati di tempietti, loculi e suoli.
Un progetto da 13 milioni di euro. La gara d’appalto partì un anno dopo, nel 2011, e se l’aggiudicò un’associazione temporanea d’impresa, costituita da Tecnobuilding e Vivai Piante Sica, proponendo un ribasso enorme: il 35 per cento. Da 13 milioni si calava a poco più di 8. I concessionari insorsero, chiedendo ai sindaci e ai commissari di ricalibrare le tariffe alla luce del ribasso: gli amministratori, però, non l’hanno fatto. La Francese s’opporrà ai decreti, cercando di restituire il 20 per cento. Dai lavori d’ampliamento del cimitero, infatti, nelle casse comunali sono rimasti appena 2,6 milioni: poco più d’otto milioni per i lavori, ma il Comune ne ha dovuti spendere quasi altri due, arrivando a quota 10 milioni.

22 giugno 2018 – © riproduzione riservata
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