C’è chi pensa all’Uganda
Continua il lavoro del battipagliese Roberto Capasso, missionario laico ormai da quindici anni. «Ultimamente – racconta il volontario – sono tornato a Moroto, il primo villaggio che ho visitato ai principi della mia avventura. Con l’aiuto di un’insegnante e con i fondi degli amici italiani abbiamo sistemato molti bambini in una piccola casetta ed ora cercheremo di riportarli a scuola. Grazie alla collaborazione con l’assessore allo sport di Moroto, poi, a breve verrà costruito un centro sviluppo giovani nella periferia della città, per sponsorizzare e coinvolgere i ragazzi in un ambiente educativo, reinserendoli pian piano nella realtà scolastica».
L’impegno di Roberto non finisce qui: l’attenzione del missionario, infatti, si concentra anche su Kampala, centro abitato in cui, grazie all’operato del battipagliese, è stato costruito un orfanotrofio. Capasso parla d’una situazione più che mai difficile, eppure, con impegno e dedizione, il missionario e i suoi sono riusciti a far iscrivere sedici bambini alle elementari, garantendogli quantomeno l’istruzione obbligatoria. I problemi sono ancora molti e spesso la siccità distrugge il raccolto, fonte primaria della popolazione.
Ma Capasso non demorde: «Con l’aiuto di tutti – spiega – sono sicuro che si possono fare grandi cose». Essere missionario laico, d’altronde, è una vera vocazione, che supera ogni sorta di difficoltà. Non è facile vivere a contatto con l’estrema povertà, soprattutto se si considera l’elevato numero di spese che si devono affrontare per costruire pozzi, scuole od orfanotrofi. Chiunque voglia aiutare, quindi, può contattare Roberto chiamando il numero 328 1688923 o scrivendo all’indirizzo apalotom@yahoo.it.