Carnevale, Falcone mantiene la promessa

[di Carmine Landi]

«Un giorno riguarderà le foto con i suoi amici, sorriderà al pensiero della sua prima sfilata e dirà che suo zio ha organizzato il carnevale più bello di sempre». Gianluca Falcone, patron di Ave, non avrebbe potuto regalare una festa migliore all’adorata nipotina di sei mesi: l’inedito “sabato grasso” battipagliese ha portato migliaia di famiglie a riversarsi lungo le strade della città. «C’erano ventimila persone», dice l’organizzatore. Tutti col naso all’insù, ad ammirare la carovana dei ben 17 carri allegorici che hanno colorato via Clarizia, via Belvedere, via Roma e via Mazzini. Sono venuti da ogni dove: accanto agli allestimenti “made in Battipaglia” c’erano quelli di Santa Cecilia di Eboli, di Montecorvino Pugliano, di Baronissi, di Fisciano e Lancusi, di Mercato San Severino e di Solofra.

Un inusuale Carnevale, quello della nona edizione di Giù la maschera: fino alla sera del martedì grasso, agli albori d’una settimana che, a prestar fiducia ai meteorologi, si preannunciava preda d’instabilità climatiche diradatesi col suono d’una trombetta, neppure si conosceva il giorno della parata. L’unica certezza era una promessa che Falcone ripeteva da mesi: «Sarà il carnevale più bello di sempre». È stato posticipato, e non s’è mai visto un sabato di febbraio più soleggiato e mite. È stato fissato a sera, e non s’è mai vista una Battipaglia tanto gremita al chiar di luna, sotto gli sguardi vigili di polizia locale e protezione civile. E non s’erano mai visti tanti carri: c’erano Up! e Super Mario, un enorme Gigi D’Agostino ed una gigantografia di Raffaella Carrà, Madre Natura e un maxi-aereo, Elsa di Frozen e Jasmine e Aladdin. E gli impagabili sorrisi d’un oceano di bimbi incantati, con gli occhi incollati sui giganteschi allestimenti, sui ballerini e sugli acrobati. C’era perfino don Luigi Piccolo, parroco di Santa Teresa del Bambin Gesù, rigorosamente in maschera sul carro della sua comunità, in compagnia della sindaca Cecilia Francese. È il carnevale più bello di sempre. Per ora: immaginate l’edizione 10, numero tanto caro all’organizzatore…

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