Caos calmo

[di Carmine Landi]

Una selezione congelata, un’indennità revocata, due incarichi extra finiti nel mirino dei colleghi. A Battipaglia, negli uffici del Comune, tornano a serpeggiare malumori e contestazioni. Tutto ruota attorno a tre procedure interne, oggi sospese, che riguardano progressioni di carriera, compensi e collaborazioni con altri enti pubblici. Il primo caso coinvolge il Comando della Polizia municipale. Il dirigente finanziario Giuliano Caso, sul finir di maggio, aveva approvato la graduatoria della selezione interna per la nomina d’un nuovo specialista in attività di vigilanza, riservata ai caschi bianchi. Un solo posto disponibile, assegnato a Matteo Calenda. Il contratto, con decorrenza primo giugno, era pronto. Era, perché il giorno successivo un altro concorrente ha presentato un’istanza di riesame in autotutela. Contesta i punteggi attribuiti agli incarichi di rappresentanza legale dell’Ente, che ritiene di aver svolto: se riconosciuti, supererebbe Calenda. Caso ha dunque sospeso gli effetti della determina e rimandato gli atti alla commissione esaminatrice. Tutto fermo, fino a nuovo ordine. 

Nel frattempo, un altro provvedimento ha cancellato dall’elenco dei rilevatori del censimento permanente una dipendente comunale oggi in forza all’Anagrafe, ma all’epoca attiva tra i vigili. Il suo incarico, risalente all’estate scorsa, prevedeva un’indennità di circa 300 euro. A un anno di distanza, però, il responsabile dell’Ufficio comunale di censimento, Carmine Campagna, ha annullato in autotutela l’incarico: il titolo di studio dichiarato — una laurea svizzera — non era accompagnato dall’asseverazione necessaria. A segnalarlo è stata una collega, ancora in servizio al Comando. 

Poi c’è il fronte Tusciano solidale, il consorzio per le politiche sociali che unisce Battipaglia, Bellizzi e Olevano sul Tusciano. Due dipendenti comunali sono stati autorizzati dalla Giunta a svolgere 12 ore extra settimanali presso l’ente intercomunale, in regime di scavalco d’eccedenza. Nella delibera si parla esplicitamente di “colloqui effettuati” con i vertici del Consorzio. Ma non tutti i candidati alla procedura sapevano di queste audizioni. Alcuni aspiranti, specie agenti della municipale, hanno segnalato di non aver ricevuto comunicazioni su data o luogo dei colloqui. Hanno inoltrato richieste formali d’accesso agli atti, indirizzate alla presidente del Cda Maria Valeria Forte, al dirigente Giuliano Caso, al segretario generale Vincenzo Maiorino e alla sindaca Cecilia Francese, riservandosi di rivolgersi all’autorità giudiziaria. A chiarire l’accaduto è stata proprio la prima cittadina, che ha ricostruito la scelta del direttore generale Domenico Antonio Florio: gli inviti, ha spiegato, sono partiti dopo una valutazione preliminare dei curricula, limitandosi ai profili con competenze in politiche sociali e bilancio. Escluse, di conseguenza, le candidature degli agenti. Tre storie, una costante: procedure che si fermano, reclami che si moltiplicano, tensioni che si riaffacciano.

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