Canestri, esuli e dubbi amletici

[di Francesco Bonito]

Dopo la tempesta giudiziaria che ha spazzato via Santomauro, provocato il commissariamento del Comune e l’insediamento di una commissione d’accesso agli atti per indagare su eventuali infiltrazioni camorristiche, da qualche settimana in città pare regnare una calma a cui non siamo abituati. Sembrano lontani i tempi delle continue zuffe per un posto in giunta, delle folli spese con decine di migliaia di euro “investiti” in fioriere di plastica sui lampioni o luci rosa sulla torre del municipio, delle inaugurazioni di rotatorie, portoni e prime pietre. Così come abbiamo quasi dimenticato il parossistico turnover di assessori o lo staff del sindaco con più consulenti di Obama.

Oggi, ma siamo ad agosto, tutto scorre con più serenità, senza clamore né protagonismo, e con maggior efficienza, pare. Anche le segnalazioni che i nostri lettori inoltrano attraverso il giornale (nella rubrica Saluti da Battipaglia) trovano risposte sollecite ed efficaci. Alcuni esempi: il playground di basket in villa comunale è stato tempestivamente ri-attrezzato (vedi foto), i cumuli di spazzatura segnalati nel parcheggio di via Ripa e lungo via Mons. Vicinanza immediatamente rimossi. Per non parlare di problemi più gravi e complessi, come l’esplosiva situazione degli alloggi popolari di via Manfredi, dopo mesi vicina ad una soluzione; oppure del piano anticorruzione, varato per garantire la trasparenza e la legalità degli atti amministrativi. Insomma, la gestione commissariale non fa di certo rimpiangere ai Battipagliesi la governance politica.

playground

Ad aver nostalgia dei bei tempi andati sono rimasti solo i fedelissimi dell’ex sindaco che sognano un rientro dell’esule in grande stile, tipo Napoleone dall’Isola d’Elba, per intenderci. Auspicio comprensibile per chi grazie a una servile obbedienza ha ottenuto onori e vantaggi e che ora, per non tornare nell’ombra, è tormentato da un dubbio amletico: confidare in un’improbabile rivincita oppure trovarsi al più presto un nuovo protettore. Sperare è lecito, ci mancherebbe, basta non dimenticare che perfino il ritorno dell’Empereur durò solo cento giorni.

31 luglio 2013 – © Riproduzione riservata

Facebooktwittermail