Bucciarelli: «Non promesse ma progetti»
[di Stefania Battista]
La parola cardine del suo programma elettorale è libertà. Un concetto cui Carmine Bucciarelli, avvocato e politico di vecchia data, dà grande importanza. Con lui tre liste: Battipaglia città del Sele, Prima Battipaglia, Battipaglia sostenibile.
Cosa la spinge a candidarsi a sindaco?
«C’è in gioco il futuro della città e dei suoi cittadini. Non è possibile che Battipaglia si limiti a dare il suo ossequio a scelte non fatte qui. O per la cosiddetta appartenenza a filiere politiche o per la semplice incapacità a contrapporsi con una propria idea».
Si riferisce a Francese e Visconti?
«Sì. Vengono ritenuti i due candidati forti, ma la verità è esattamente il contrario – spiega l’avvocato – Sotto il profilo politico sono i più deboli, anche se avessero davvero questa grande dotazione di voti. Se volgiamo che vinca la politica, quella vera, con la p maiuscola, entrambi sono la scelta sbagliata. Visconti è una sorta di amministratore delegato, Francese è legata ad una vera e propria holding di interessi più privati che pubblici».
Lei invece?
«Ciò che mi ha spinto a presentarmi è l’attuale situazione della città. Non è certo piacevole. Personalmente non ho niente da chiedere né per me né per la mia famiglia. Così intorno alla mia candidatura si sono ritrovate esperienze non molto affini per ideologia politica ma unite dal progetto, da ciò che si vuol fare per la città. E per me che non amo i condizionamenti, che non faccio promesse ma progetti, è la condizione migliore».
Quali sono i temi centrali del suo programma?
«Ci sono alcuni grandi problemi da risolvere. La vicenda Asi, che è strettamente legata allo sviluppo che si vuol dare all’apparato produttivo. Abbiamo perso migliaia di posti di lavoro in questi ultimi dieci anni e pare che nessuno se ne preoccupi. La questione Ambiente, che è il presupposto per la vivibilità della città. La mancanza totale di un welfare attento. Ci sono fasce di popolazione che sono letteralmente abbandonate. La rete non esiste. Finora è intervenuto, per quel che poteva, l’associazionismo. Ma non basta».
31 luglio 2021 – © riproduzione riservata