Battipagliese, un piede nel passato e lo sguardo al futuro
[di Nino Iesu]

Con gli occhi ancora pieni di ammirazione, con il cuore ricolmo di emozione ma, ahinoi, con le tasche ancora miseramente vuote, la Battipagliese ha provato a buttare giù il boccone amaro dell’eliminazione, immeritata, dalla semifinale nazionale play off di Eccellenza, per buttare l’occhio al di là del guado e cominciare a preparare al meglio la stagione 2025-2026. L’asticella, ne è conferma il risultato finale della stagione appena conclusa, si è notevolmente alzata. Da meteora o sorpresa, fino a diventare spauracchio un po’ per tutti, la Battipagliese ha riacquistato credito agli occhi dei calciofili della Campania scalando posizioni in modo vertiginoso e in brevissimo tempo. È arrivato il momento di vincere, sul serio. Provarci, per carità, perché vincere non è mai scontato né tanto meno semplice. Per provarci, appunto, si passa da tre step: società, staff tecnico e calciatori.
Andiamo con ordine. Il binomio Corrado-Lecce, che tanto bene ha funzionato nella stagione appena conclusa, sembra sempre sul punto di rompersi da un momento all’altro ma, perlomeno fino al momento della stesura di questo articolo, Massimiliano e Alberto (li chiamiamo per nome per rendere più romantico il messaggio che stiamo lanciando) danno l’impressione di essere due fidanzati sempre sul punto di lasciarsi perché si amano troppo e alla fine, appunto, non si lasciano mai. Può crescere la Battipagliese, è il momento di dimostrarlo, e per farlo questo “drago a due teste” deve provare a convergere nella stessa direzione, provando a limare le difficoltà, venendosi incontro, per continuare con la similitudine precedente, proprio come due “fidanzati”. In mezzo la figura di Di Candia, bravo gestore degli umori dell’uno e dell’altro. Superato il primo step si passa al secondo, il più complicato. Dalla scelta dell’allenatore, infatti, si decide il futuro di una stagione. Sul tavolo c’è una margherita con sopra più nomi. Ogni giorno si toglie un petalo fino a quando ne rimarrà soltanto uno: quello allora sarà l’allenatore della Battipagliese. Chi ci sta su questa margherita? In testa alle preferenze sembrava esserci Rocco Fiume, trainer che bene ha fatto con il Castel San Giorgio nelle ultime due stagioni. Ma questo nome è andato via via scemando. È poi sbucato il nome di Renato Cioffi, quest’anno alla guida dell’Apice (nello stesso girone della Battipagliese) e con un curriculum di tutto rispetto anche in categoria superiore. Si è spenta sul nascere, invece, la candidatura di Ciccio Messina (ex bomber bianconero e da qualche anno trainer con alterne fortune soprattutto nell’avellinese); così come quella di Carmine Turco. E allora tra questi petali della margherita chi rimane?
Ha preso vertiginosamente quota il nome di Osvaldo Ferullo, reduce da una bellissima esperienza due stagioni orsono al Costa d’Amalfi e da un vero e proprio miracolo sportivo nella passata stagione con l’Agropoli, il cui credo calcistico basato sul bel gioco e sullo sviluppo del vivaio sembra piacere molto una parte della dirigenza della Battipagliese. Nascosto dietro un cespuglio, camuffato come un fantasma dentro alla nebbia, c’è la figura di Mario Pietropinto. Feeling con la piazza ai minimi storici, è vero, ma Pietropinto si è dimostrato un professionista come pochi sia dentro che fuori dal campo, nonostante la pioggia di critiche che gli pioveva sulla testa ogni maledetta domenica solo ed esclusivamente per le sue origini. Roba da preistoria. Dopo la semifinale persa col Canosa, chi lo ha visto ci ha raccontato di un Pietropinto in lacrime, alla faccia dell’età, perché il mister credeva in questa serie D più di me e di te che stai leggendo pazientemente questo articolo, che si sappia. Se chiedete la mia opinione, io un centesimo sulla riconferma di Pietropinto ce lo metto. Ma qua è tutto un domino a scendere: a seconda della società che si comporrà si deciderà l’allenatore; a seconda dell’allenatore che si sceglierà si comporrà la squadra.
Ecco che il terzo step, la squadra. Dipenderà dalla scelta dell’allenatore, anche se alcuni cardini dovrebbero restare a prescindere da chi siederà sulla panchina. In tempo di calcio mercato, fate divertire anche me. Si punta sulle riconferme: nomi forti quelli di Trapani, Magliano, Tomolillo, Olmos e Ripa. Le sirene della serie D potrebbero allontanare da Battipaglia le “stelline” Suozzo e Spagnuolo: un vero peccato ma, avendoli visti all’opera, un vero spreco tenerli un altro anno in Eccellenza. Con un piede dentro e uno fuori, invece, sia Calvanese che Pipolo. In entrata spinge forte il nome di Bisceglia, capitano della Polisportiva Santa Maria Cilento. Piace anche il profilo di Sabatino, attaccante della Virtus Stabia, un bel concentrato di qualità e quantità. Insomma, da oggi comincia una lunga estate che può scompigliare tutto da un momento all’altro ma, come cantava Bertoli, “con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”.
14 giugno 2025 – © riproduzione riservata


