Battipaglia si mobilita, Jindal licenzia
[di Antonio Abate]
A soli sei giorni dalla mobilitazione generale a favore dei dipendenti della Treofan, arriva la notizia del licenziamento collettivo. Il racconto della manifestazione e i commenti di chi c’era
Sabato 19 gennaio il cielo sopra piazza Amendola era plumbeo. La canzone A mano a mano faceva da colonna sonora e la voce graffiata di Rino Gaetano sembrava essere il preludio perfetto per un discorso fatto di speranza e voglia di riscatto. Prende la parola una donna visibilmente emozionata, è un’operaia della Treofan di Battipaglia. Come i suoi settantasette colleghi, non sa quale futuro attende lei e l’azienda battipagliese, leader nella produzione di film per il confezionamento di prodotti alimentari. Svenduta alla Jindal Group, la Treofan è stata “congelata” e ne è stata bloccata la produzione. Il primo pensiero è che il colosso indiano voglia smembrare la fabbrica per eliminarne la concorrenza. Un’idea che spaventa sia gli operai battipagliesi che i colleghi della Treofan di Terni, accorsi in massa per dimostrare tutta la loro vicinanza alla causa.
«Noi chiediamo solo di accendere i riflettori su questa scellerata situazione – ha detto Alberto Padula, operaio dell’azienda battipagliese – Non capiamo perché un’azienda in salute e con un alto fatturato si veda dire che i bilanci sono negativi». Da qui i motivi della mobilitazione di sabato. Una manifestazione a cui hanno partecipato molti esponenti del settore produttivo campano: «Non potevamo non essere presenti – ha sottolineato Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno – e riteniamo inoltre che questa operazione sia poco etica».
Durante lo sciopero, importante anche la partecipazione politica. Il sindaco Cecilia Francese ha ringraziato dal palco tutti i politici battipagliesi presenti, incitando i battipagliesi a difendere i diritti della loro città e della Piana del Sele, travolta da una crisi industriale che ha fatto perdere più di mille posti di lavoro nell’ultimo decennio. Esponenti di maggioranza e opposizione hanno mostrato solidarietà alla causa della Treofan: «Oggi la cosa positiva è che siano presenti amministrazioni di più comuni della piana. Questa è una lotta per l’intera piana, non solo battipagliese» ha detto Pietro Cerullo, assessore della giunta Francese. A Cerullo fa eco il consigliere Valerio Longo: «Questa mobilitazione non è solo per difendere i lavoratori ma anche per invertire una tendenza che dagli anni ’90 vede una continua dismissione di realtà industriali».
Una situazione insostenibile e che ha spinto anche gli esponenti della politica nazionale a interessarsi del problema. Una matassa da sbrogliare senza però cedere all’illusione: «Oggi abbiamo dimostrato un grande senso di appartenenza – ha infatti detto il deputato Nicola Acunzo – È bello ragionare in maniera positiva, anche se la situazione è incerta. Abbiamo già fatto due tavoli e stiamo cercando di contattare l’AD di Jindal. Il Governo vuole incontrare la proprietà per capire meglio».
Fin qui la cronaca della manifestazione di sabato 19 gennaio. Come molti sapranno, venerdì 25 gennaio purtroppo i lavoratori della Treofan di Battipaglia hanno ricevuto la comunicazione che l’azienda ha attivato la procedura di licenziamento collettivo. Tutto era già deciso, evidentemente. La speranza è che tutto non sia ancora irrimediabilmente compromesso.
1 febbraio 2019 – © Riproduzione riservata