Aperitivo in centro
[di Crescenzo Marino]
Un vento leggero e improvviso aveva portato l’odore del mare in città, soffiando tra i capelli della gente carezze di memorie e una piacevole frescura. Anna Maria era arrivata in anticipo, all’oramai irrinunciabile appuntamento domenicale per l’aperitivo con le amiche, e si era accomodata al solito tavolino del “Dolce vita” di piazza Aldo Moro, nel centro della città. Nell’attesa delle amiche guardava l’andirivieni colorato della gente, ne studiava i passi, immaginava direzioni per andare verso un altrove sognato in cerca, chissà, di promesse forse mai mantenute. Martina arrivò che l’orologio del municipio batteva l’ultimo di dodici rintocchi. Poi, a pochi minuti una dall’altra, le raggiunsero Benedetta, Chiara e Catia. La magia di una imprevedibile casualità, il fato, forse una congiunzione astrale, le avevano fatte incontrare, dieci anni prima, scegliendole come compagne di scuola al liceo tra centinaia di giovani vite inconsapevoli del loro destino. Cinque giovani donne: un concentrato di speranza, emozioni e passioni in un arcobaleno infinito di sfumature. Un universo di bellezza e intelligenza, di forza, coraggio e determinazione, di ingegno e talento. Catia, una esplosione continua di vitalità a cui piace mettersi in gioco, non rifugge il cambiamento improvviso e stimolante. Laureata in lettere moderne ama scrivere per raccontare la più variegata umanità; Chiara, introspettiva e dal pensiero profondo. Dottoressa in psicologia, sempre “pronta ad accendere una luce nell’oscurità del mero essere”; Benedetta, elegante nei modi e di classe. Laureata in lettere classiche “risplende tra le donne – come quando il sole scompare – e la luna dalle dita di rosa vince tutte le stelle”; Martina, dolce e dal sorriso terapeutico senza controindicazioni, che non si fa più dimenticare. Dottoressa in scienze infermieristiche, nel suo lavoro non è un angelo ma la cosa che più le si avvicina; Anna Maria, imprevedibile particella di meraviglia e di impossibile, fatta di vento e di fuoco. Laureata in filosofia, tra inquietudine e stupore, è in cerca di frammenti d’eterno capaci di dare colori sempre nuovi a quella straordinaria storia che è la vita. Non credevano di poter cambiare il mondo, forse nemmeno ci avevano mai pensato, ma di certo non volevano che la vita cambiasse loro, che avevano la testa piena di sogni, vento in faccia e tra i pensieri, nel cuore lunghe stagioni di giorni nuovi buoni per ricominciare e negli occhi riserve d’amore da donare. E cosa importava poi se i pensieri si spettinavano, l’anima spesso non trovava pace, loro e solo loro avevano tra le mani il proprio destino e niente e nessuno avrebbe mai potuto strapparglielo per farne altro.
3 settembre 2022 – © riproduzione riservata