Antonio Voria


Un battipagliese alla Camera


Il coraggio d’un militare, la precisione d’un commercialista, la pazienza d’un prof. E la tenacia d’un battipagliese. Antonio Voria ha 50 anni, ma ha vissuto tre volte. È un commercialista e revisore contabile apprezzato in tutt’Italia: s’occupa di finanza agevolata alle imprese, lo sbocco naturale d’una laurea in economia e commercio, con tesi in finanza aziendale, conseguita prima d’un triennio nell’Esercito. Nel 1995 il corso a Cesano di Roma. Poi, col reggimento operativo Piemonte Cavalleria 2°, tante operazioni: una tra tutte la Vespri siciliani. Nel ‘98 il tenente di cavalleria ritorna tra i civili e fa pratica nello studio commerciale. Nel 2000 il concorso per l’abilitazione all’insegnamento, e 15 anni dopo la prima chiamata in una scuola di Sapri. E di mezzo la mediazione civile e l’incarico di formatore presso il Ministero della Giustizia. Non s’è mai fermato, dai tempi delle De Amicis, delle Salvemini e del Medi. Un figlio di Battipaglia, e d’un consulente del lavoro e d’un’insegnante di scuola materna; un marito e un papà. E, sotto il vessillo del Popolo della famiglia, un aspirante deputato nel collegio col nome della sua città.
Quali sono le priorità?
«I temi etici. Le misure economiche partono da lì. Un esempio è il reddito di maternità: mille euro al mese a chi diventa mamma finché il bimbo non compie sei anni. Il costo è d’un 70esimo rispetto al reddito di cittadinanza. Poi il quoziente familiare, per evitare di soffocarle queste famiglie. Misure a sostegno dei figli e d’ogni soggetto autosufficiente: manovre sostenibili».
La disoccupazione è alle stelle, soprattutto in città.
«Non è singolare che in Campania ci siano due sole zone franche urbane, entrambe tra Napoli e Caserta? La zona franca urbana è utile per lo sviluppo e il rilancio dell’area industriale battipagliese e di quella commerciale. E poi ci vogliono i poli, le filiere: non possiamo creare delle isole».
Qui c’è la filiera del rifiuto…
«S’invoca il modello d’efficienza europeo quando si parla di scuola e di welfare, ma questi principi vengono disattesi in materia ambientale. Manca un processo tecnico: non avremmo dovuto neppure pagare la spazzatura, avremmo dovuto beneficiare d’impianti a impatto zero, ma poi hanno speso milioni senza garantirci nessuna di queste condizioni. Siamo europei solo su alcune cose? Bisogna parlare di rifiuti guardando agli standard europei, riciclando le materie prime, trasformandole in fonti di risparmio energetico!».
E poi c’è il turismo…
«Per una nuova partenza del comparto bisogna fare di Battipaglia un terminal per l’alta velocità, e la metro deve arrivare fin qui. Poi occorre sinergia tra operatori economici ed enti pubblici. Far rete su ambiente, turismo e sviluppo economico».
Uno dei temi chiave di questa campagna elettorale è la sicurezza.
«Sul territorio ci vuole il presidio costante delle forze dell’Esercito per lasciare agli agenti di polizia l’intelligence. In questo modo ci sarebbe chi s’occupa di spicciola criminalità organizzata e chi s’attiva per sgominare   i vertici della mala».
Perché votare Voria?
«Per consentire a un figlio di Battipaglia di difendere i valori e i diritti tradizionali. Siamo ciò che eravamo: i figli d’una comunità che ha reso grande questa città. Votare il Popolo della famiglia serve a tornare al posto che ci compete».

Committente: il candidato

24 febbraio 2018 – © Riproduzione riservata
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