Alla scoperta di Pompei


È arrivato l’autunno, la stagione ideale per concedersi un week-end fuori porta in famiglia, prima di iniziare un’altra stressante settimana lavorativa, magari per scoprire posti nuovi, oppure per visitare luoghi famosi che da tempo ci siamo ripromessi di vedere, come la magnifica Pompei.
Pompei dista poco più di 50 km da Battipaglia, ed è facilmente raggiungibile sia in automobile che in treno. Inoltre, è prevista, per chi vuole, una suggestiva alternativa: l’Archeotreno Campania, un treno storico con carrozze degli anni ‘30, che parte dalla stazione di Napoli centrale e ferma a Pompei, ma anche nella bellissima Paestum.
La plurimillenaria storia di Pompei ha origini lontanissime: occupata dagli Osci, dagli Etruschi, dai Sanniti, e infine dai Romani, divenne nell’80 a.C. una colonia con il nome di Colonia Cornelia Veneria Pompeianorum. La romanizzazione di Pompei portò progressivamente alla diffusione dell’ideologia imperiale romana, cancellando ogni traccia delle occupazioni precedenti; finchè nel 79 d.C. la città stessa, insieme con Ercolano e Stabia, venne cancellata definitivamente dall’eruzione del Vesuvio.
A partire dalla sua scoperta nel 1748, Pompei è stata meta di numerosi viaggi da parte di intellettuali provenienti da tutta Europa, i quali durante il Grand Tour (ovvero un itinerario istruttivo che portava i giovani lontano dai loro paesi di origine per visitare luoghi di grande interesse storico e artistico) giungevano in Italia, in particolare a Roma, a Napoli e nella stessa Pompei per contemplare da vicino le rovine di un passato mai del tutto dimenticato.
Tra i tanti intellettuali che visitarono Pompei, ci fu J. W. Goethe, che nel 1816, colpito dalla bellezza degli scavi, così si espresse nella sua opera Viaggio in Italia: «Di tutte le catastrofi che si sono abbattute sul mondo, nessuna ha provocato tanta gioia alle generazioni future. Credo che sia difficile vedere qualcosa di più interessante». Un secolo più tardi, nel 1917, anche Pablo Picasso vistò Pompei, trovando ispirazione per la realizzazione di alcuni suoi capolavori.
Adesso come allora, il fascino di questo sito archeologico risiede nella straordinaria bellezza di ogni edificio riportato alla luce, che grazie ai suoi affreschi, ai suoi mosaici e alle sue decorazioni, ha il potere di portarci indietro nel tempo. Basti pensare, solo per citarne qualcuno, all’imponenza dell’Anfiteatro, dove avvenivano i giochi gladiatori; al Foro; alle Terme; alle grandi case dei più ricchi, come la Casa del Fauno, con i suoi bellissimi mosaici, tra cui spicca per grandezza, il mosaico di Alessandro Magno; o alla Casa del Bracciale d’oro, che prende il nome da un prezioso gioiello ivi rinvenuto; alla Villa dei Misteri, appena fuori le mura della città, così chiamata per gli straordinari affreschi di contenuto iniziatico, che in essa vennero rinvenuti. Come non rimanere affascinati davanti alla bellezza di questo straordinario sito archeologico che tutto il mondo ci invidia?

28 settembre 2018 – © riproduzione riservata
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