Alba: lascia Carrafiello, nuovo contratto e nuova sede

[di Stefania Battista]

 «Non sarò io a firmare il contratto di servizio di Alba. Sono dimissionario e credo spetti al nuovo amministratore. Mi occuperò solo delle questioni ordinarie fino alla nomina». Sono le parole di Aniello Carrafiello, dimessosi dopo soli 160 giorni, dalla guida della partecipata. Una rinuncia motivata da «ragioni personali e professionali» ribadisce. Giustificazione che non ha convinto molti e che la stessa sindaca Cecilia Francese ha ripetuto aggiungendo, però, un elemento: «Guidare un’azienda pubblica non è la stessa cosa che guidare una privata. Forse per Alba potremmo pensare ad un consiglio di amministrazione». Un forse che preannuncia sviluppi a breve se, come ci confermano anche i sindacati, il nuovo contratto in realtà è pronto. Nel frattempo, però, l’ennesima proroga che, formalmente, durerà fino a dicembre. 

«Abbiamo un incontro per ragionare sul contratto il 18 ottobre. Sia la sindaca che l’assessore Chiera hanno preso un impegno preciso – spiega Erasmo Venosi, segretario Fp Cgil che ha seguito le vicende della partecipata comunale fin dalla prima crisi – il contratto è stato redatto ed approvato, sarà triennale, come avevamo chiesto». Avere un contratto di servizio pluriennale significa finalmente poter varare un piano industriale, programmare investimenti sia per l’acquisto di mezzi nuovi che per assunzioni di personale, rendere meno incerto il futuro lavorativo di chi già è in servizio, garantire diritti e doveri. Non ultimo evitare, in tal modo, continui subappalti e dare la possibilità alla partecipata di svolgere servizi in più, con una prospettiva di maggiore solidità economica. 

«Il contratto di servizio è anche la possibilità di candidare la società a svolgere i servizi per conto del sub ambito Sele Picentini ed evitare di dover ricorrere ad una gara europea – aggiunge Venosi – È una occasione per l’intera città. La partita è delicata. Sia noi della Cgil che i colleghi della Fit Cisl ci siamo battuti proprio per questo: salvaguarda occupazionale degli attuali lavoratori ma anche un ruolo centrale per il futuro con nuove assunzioni. Per questo è necessario sbrigarsi. Credo si potrebbe anche bypassare la nuova nomina e chiedere la firma del contratto al direttore tecnico. L’importante è non arenarsi di nuovo. Ma credo che stavolta ci sia la volontà politica di andare avanti. Anche la proroga, come impostata dall’assessore, una volta firmato il contratto viene sostituita da quest’ultimo».

A dare un pizzico di entusiasmo in più è la notizia che vedrebbe assegnare ad Alba come nuova sede un immobile confiscato alla criminalità organizzata in viale Inghilterra. «Una sede del genere avrebbe doppia valenza – sottolinea Venosi – restituire alla collettività un bene confiscato e dare una sede dignitosa alla società». Ancora una volta, insomma, il destino della partecipata, che è riuscita a far fronte, pur se tra mille difficoltà, anche al nuovo calendario di raccolta con risultati definiti ottimi dall’assessore Vincenzo Chiera (dal 57 al 72%, confrontando agosto 2021 e agosto 2022) è nelle mani della politica.

Nelle foto: Aniello Carrafiello e Erasmo Venosi

1 ottobre 2022 – © riproduzione riservata

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