Abbiamo un (altro) Piano


Battipaglia lascia il Piano di zona, e crea un Distretto d’ambito insieme ai comuni di Bellizzi e Olevano sul Tusciano.
Rimane insanabile la frattura con l’Ambito territoriale S4, che vede in Pontecagnano Faiano il Comune capofila. L’amministrazione battipagliese, guidata da Cecilia Francese, vuol riprendersi la sovranità sulla gestione delle politiche sociali.
La prima cittadina è stata a Napoli, a Palazzo Santa Lucia, per incontrare i funzionari regionali e discutere d’un progetto sul quale, per ora, l’amministrazione non s’è ancora pronunciata ufficialmente.
Eppure, ci sono già delle carte che attestano la volontà di creare il nuovo Piano di zona S5.
E ci sono delle dichiarazioni autorevoli in tal senso: «Abbiamo avviato la sottoscrizione del documento d’intenti», ha dichiarato il sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe.
In calce al foglio ci sono le firme della Francese, di Volpe e del sindaco d’Olevano sul Tusciano, Michele Volzone: i tre amministratori produrranno un documento da sottoporre alla commissione istituzionale dell’ambito territoriale S4. D’altronde, dalle parti del Tusciano, ci si auspica un divorzio indolore, che metta d’accordo tutti.
«Da più d’un anno, ancor prima dell’elezione della Francese, – specifica il primo cittadino bellizzese – caldeggiavamo questa soluzione».
In effetti, ancor prima di suggerire la creazione del Distretto d’ambito, Volpe aveva proposto che il ruolo di comune capofila del Piano passasse a Battipaglia.
«Stiamo cercando – aggiunge il sindaco – di realizzare un atto che sia condiviso con il Piano di zona S4: il punto non sta nell’avere un primato su tutti gli altri comuni, ma nel far funzionare meglio le politiche sociali».
La notizia, ad ogni modo, non dovrebbe cogliere impreparati i vertici pontecagnanesi, che erano già stati avvertiti in merito ai propositi dei tre comuni di creare un ambito S5 proprio in corrispondenza del distretto sanitario 65: «Sei mesi fa – spiega Volpe – nella nuova programmazione del Piano di zona annunciammo la volontà di verificare le condizioni per costituire un nuovo ambito territoriale».
D’altronde, i prerequisiti necessari ci sono: il minimo di abitanti necessari è di 50mila unità, e il comprensorio ne conta più di 70mila.
Non si sa ancora nulla di costi e tariffazioni: «Prima realizzeremo il Piano – dichiara il primo cittadino di Bellizzi – e poi, prima dell’atto di costituzione, faremo una stima economica».
E in effetti, a proposito di economia, Battipaglia ha accumulato un debito di circa 1,5 milioni di euro nei confronti del Piano di zona, e non è detto che, al di là della rateizzazione da 60mila euro al mese, concordata con Pontecagnano, l’amministrazione ripaghi quella somma.
Il primo cittadino di Bellizzi, però, la pensa diversamente: «Quei soldi – chiarisce – Battipaglia deve pagarli, perché corrispondono a delle prestazioni offerte, e hanno determinato un debito che grava sulle spalle dell’intero Piano».

Nella foto: il sindaco di Bellizzi Mimmo Volpe

30 gennaio 2017 – © Riproduzione riservata
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