A proposito di elezioni
[di Daiberto Petrone]
Certo deve essere dura per la stampa tentare di informare la gente con un minimo di attendibilità in un periodo come questo, in un paese come il nostro allorquando si verifica una sorta di fibrillatio pre-elettorale.
Sembra il nome di una malattia, ma non lo è. È peggio!
Azzardiamo qualche valutazione: sicuramente è più avvantaggiata la stampa quotidiana per l’immediatezza della notizia, della smentita o… richiesta di smentita, mentre per la stampa periodica, come il nostro giornale, tenere dietro il rincorrersi di notizie circa gli accordi o gli sgambetti tra candidati, coalizioni et similia è cosa davvero ardua.
E allora, piuttosto che inseguire manovre e strategie dietro la “carica dei seicento”, è il caso che la stampa periodica seria curi l’approfondimento dei temi della campagna elettorale, tentando di informare i lettori circa le proposte politiche per la città che i candidati sindaci e le rispettive coalizioni hanno posto alla base dell’azione politica, ammesso che l’abbiano fatto.
Ah, già… le coalizioni! Perché ormai i partiti non esistono più, ovvero non vi sono più gli schieramenti storici, o no; in verità, quando qualcuno dice che la destra e la sinistra non esistono più, io penso che chi parla sia di destra. Qui il discorso ci porterebbe lontano, però continuo a credere che sia di destra chi pensa che bisogna dare ad ognuno secondo i suoi meriti, mentre ritengo che sia di sinistra chi pensa che sia necessario dare ad ognun0 secondo i suoi bisogni. E poi, vuoi mettere, se la destra e la sinistra non esistono più, le persone possono passare tranquillamente da destra a sinistra e viceversa senza che tale comportamento meriti censura alcuna.
Mah! Sono cose d’altri tempi, e quindi torniamo ad occuparci del presente, lasciando agli sprovveduti il pensiero che l’eguaglianza sociale sia più importante dello sviluppo.
Allora, tutto è pronto, le liste presentate, tutti al nastro di partenza, come nella bella immagine dell’ultimo numero di Nero su Bianco, via alla caccia al voto, condominio per condominio, famiglia per famiglia, parenti, amici, sodali, tutti chiamati a sostenere il candidato per rapporti personali, in mancanza delle tradizionali ragioni di appartenenza, di programmi e proposte riconoscibili nella vasta area della rappresentanza politica.
Ma è cronaca di questi giorni l’esclusione anche a Battipaglia di diverse liste con un taglio vistoso di decine e decine di aspiranti consiglieri ed effetti devastanti per alcune coalizioni.
Oggi l’assenza di grosse coalizioni politiche e di autorevoli personalità impone decine e decine di liste a sostegno di un rilevante numero di candidati sindaco e quindi di centinaia di candidati – sono migliaia nelle grosse città – che, anche se dispongono solo di una decina di voti tra familiari ed affini, nelle urne significano migliaia di voti. Può quindi accadere che, nella presentazione di tante e tante candidature, nella raccolta di firme e predisposizione degli atti siano sempre più frequenti errori o brogli che spesso portano all’esclusione della lista.
Ma nell’italico paese a tutto c’è rimedio: le esclusioni sono infatti impugnabili davanti ai tribunali, con una sequela di procedimenti giudiziari che si concluderanno a pochi giorni dalla elezioni, con l’effetto che resterà davvero poco tempo per la campagna elettorale. Sperando che a nessuno dei candidati reintegrati venga in mente di chiedere lo spostamento del voto, prepariamoci ad andare alle urne con l’augurio che i risultati consentano governi stabili e duraturi per il nostro paese.