Le strade, le piazze e le storie di Battipaglia

[di Daiberto Petrone]

Lo scorso 15 settembre, nel Salotto comunale di Battipaglia, è stato presentato il libro curato da Ermelinda D’Elia Le strade di Battipaglia: storie di uomini (I caduti delle due guerre mondiali).
Il volume, scritto a più mani (hanno collaborato alla stesura dei testi Antonietta Bruno, Giovanna Longo e Ida Rosaria Napoli), ha la dichiarata aspirazione di riscrivere la storia della città attraverso la toponomastica e lo fa, invero, con il rigore della ricerca storica, il puntuale riferimento ai documenti dell’epoca e alle testimonianze di coloro che hanno conservato la memoria del tempo.
Il libro si divide in due parti: Le strade intorno alle comprese e Le strade  dedicate ai Caduti della II Guerra Mondiale. Nel rinviare alla lettura del libro, non avendo ovviamente alcuna pretesa di trattarne l’interessante contenuto, posso solo  tentare di trasferire in queste righe alcune delle emozioni che mi hanno attraversato leggendo tratti delle biografie delle persone il cui nome compare sulle targhe delle strade intorno alle “comprese”, che rappresentano il nostro centro storico.
Prezioso il contributo del testo curato dalla prof.ssa D’Elia ed edito col patrocinio di Historia Nostra, la meritoria associazione – presieduta da Lucilla De Luna – che promuove la divulgazione e la difesa della memoria collettiva del nostro paese.
Sono pezzi di storia della nostra comunità, restituiti  attraverso nomi, immagini fotografiche, biglietti e cartoline postali,copie di giornali dell’epoca, documenti e testimonianze che non possono non suscitare emozioni e ricordi.
Per me, che sono nato a piazza della Repubblica e che ho vissuto per lunghi anni in via Francesco Turco, la narrazione degli eventi che hanno determinato, fin dagli anni Trenta, l’intitolazione delle strade intorno alla piazza, acquista un particolare fascino e rievoca tanti eventi della mia adolescenza. I nomi di quelle strade  tra  via Roma  e l’area  ove sorge la nuova chiesa, anche  per l’assenza di qualsiasi riferimento biografico della persona il cui nome compariva sulla  targa, non suscitavano, almeno in noi ragazzi, particolari ricordi o collegamenti agli eventi bellici di cui erano stati protagonisti e vittime.
Il libro ora ci restituisce la storia di Michele Sica e la ragione dell’intitolazione della strada, come di tanti altri battipagliesi illustri, i quali hanno meritato, a vario titolo, di entrare nella memoria collettiva del nostro paese.
D’ora in poi, passeggiando o sostando nei luoghi descritti dal libro, i nomi  incisi sulle targhe ci trasferiranno un volto, una storia che la memoria collettiva di una comunità ha il dovere di conservare e diffondere, quale doveroso riconoscimento a coloro le cui storie personali si sono intrecciate e concluse col dramma della guerra.

28 settembre 2018 – © riproduzione riservata
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