120/80 | di Vincenzo Pierri

«Due t-shirt termiche in tessuto tecnico, un paio di calzini anti vesciche, una felpa in pile, una piccola accetta forestale… una mini-torcia led, un poncho anti pioggia, un navigatore GPS, un coltello Leatherman di quelli multiuso, hai presente i coltellini svizzeri?, ecco, concettualmente simile ma di alta gamma… sette barrette energetiche con 25 grammi di proteine ciascuna, tre pacchetti sottovuoto da 100 grammi di manzo essiccato ad alto contenuto proteico… una bussola militare, una mini pala pieghevole… un kit di pronto soccorso con antidolorifici, cortisone, eccetera, una fune da arrampicata in nylon intrecciato, lunghezza 15 metri, diametro 8 millimetri, con due moschettoni, un fornellino a gas da campeggio… una borraccia con filtro integrato, un kit da pesca, che all’occorrenza può essere usato anche per suture chirurgiche… un materassino pieghevole, un sacco a pelo fino a 0°, una tenda ultralight e un tarp ultraleggero. Tutto dentro uno zaino da escursionismo di 30 litri, per un peso totale di circa 6 chili e mezzo, grammo più, grammo meno… Chi ci dice che domani Putin non sganci un ordigno nucleare sull’Ucraina? E a quel punto cosa farà la NATO? Bisogna essere preparati a tutto – disse – anche a sopravvivere per un paio di settimane da soli in totale autonomia. Io monitoro ogni parametro vitale grazie a questo orologio: conosco sempre la mia pressione sanguigna e la frequenza cardiaca. Ogni giorno faccio un’ora di bike, protocollo HIIT, per tenere allenato il cuore, più tre sessioni di pesi a settimana per mantenere tonica la muscolatura. High Intensity Interval Training… hai capito?… In questo momento la mia pressione arteriosa è buona, nonostante il picco glicemico causato dal vino, che non avrei bevuto se non fossi con te a cena… di solito prediligo l’acqua… ma per questo ho mangiato prima un’insalata, per assorbire meglio gli zuccheri del pasto». 

Lei prese il calice di Sangiovese lasciandolo decantare qualche secondo nella mano; il liquido nel bicchiere oscillò quasi fino all’orlo, poi dritto fino all’altro capo, vorticando nel vetro. Per poco non traboccò. Poi lo avvicinò al naso. Le parve di sentire una lieve nota di sottobosco, forse di more. Quindi passò all’assaggio. Un sorso lento e misurato. Pensò che avrebbe dovuto scegliere meglio i suoi match su Tinder. 

Poche ore più tardi, a fine serata, l’uomo fu investito da un SUV nei pressi del portone di casa. Il guidatore, un uomo di cinquantasette anni, fino a quel momento in piena forma fisico-atletica (così avrebbero appurato gli esami a posteriori), aveva accusato un malore fulminante; il piede era rimasto bloccato sull’acceleratore e l’auto aveva virato verso il marciapiede dove il malcapitato fu travolto, morendo prima che arrivasse l’ambulanza. Tra i passanti che lo soccorsero per primi, nei momenti successivi all’incidente, qualcuno disse che la vittima aveva un orologio digitale al polso che non smetteva di vibrare e illuminarsi.

7 ottobre 2023 – © riproduzione riservata

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