Vendesi scuola, fittasi giardino

[di Francesco Bonito]

Abbiamo dedicato la copertina e uno speciale alla scuola elementare De Amicis, per testimoniare l’importanza e la delicatezza di una vicenda che, dopo anni di immobilismo, pare registrare un’improvvisa accelerazione. Leggendo gli articoli di Valerio Calabrese e Alessia Ingala (pagina 3) capirete lo status quo e i progetti comunali. In sintesi, dopo essere stati inerti per anni contribuendo al degrado dell’edificio costruito negli anni Trenta, ora l’amministrazione annuncia di voler intervenire. Abbiamo imparato che dal dire al fare… Ma la preoccupazione è che il progetto ci riconsegni una De Amicis stile Harrods con più negozi e parcheggi per tutti. Al contrario, credo che in città la maggioranza vorrebbe una De Amicis ristrutturata e riconsegnata alla sua storica funzione, quella che ha visto migliaia di battipagliesi frequentarvi le scuole elementari; così risulta anche da una petizione che ha raccolto più di mille firme. Forse la scelta di riconvertirla in qualcos’altro, con la “c” di cultura molto piccola e quella di commercio molto grande, è la scelta economicamente più vantaggiosa e sostenibile, ma chi amministra ogni tanto dovrebbe scegliere con coraggio e lungimiranza e non seguire sempre e solo la strada breve e conveniente. Alla fine è questo che si chiede ai nostri delegati, agire ascoltando la comunità e pensando al bene della stessa. Per scegliere bene sarebbe sufficiente rispondere a due domande: serve più un teatro, una biblioteca, una scuola che rianimi il centro oppure… l’ennesima galleria commerciale? E i simboli della memoria collettiva vanno conservati o demoliti?

Come se non bastasse, arriva un’altra notizia deprimente: leggete l’articolo di Marco Di Bello sulle ville comunali (pagina 5) e resterete esterrefatti. Il Comune, infatti, nonostante un Bilancio milionario e trecento dipendenti, non è in grado di tenere aperte e presidiate le tre ville comunali. Così dicono. Verrebbe da chiedere: dove sono finite le millantate capacità manageriali? Siamo arrivati al punto di essere incapaci di gestire l’ordinaria amministrazione? E di cosa si vuole occupare, allora, questa classe dirigente? Solo di lottizzare poltrone e incarichi? O il problema è un altro? Forse, per un piatto di lenticchie, qualcuno vuole affidare ai privati anche i giardini pubblici? Vorrei ricordare ai nostri delegati che i giardini, le piazze, le scuole, i palazzetti dello sport, sono beni pubblici dei cittadini battipagliesi, non proprietà privata degli amministratori con o senza tessera di partito.

23 novembre 2012 – © Riproduzione riservata

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