Rifiuti, nel futuro un nuovo impianto in città


Partiranno a breve i lavori per la realizzazione di un nuovo impianto di compostaggio, finanziato dalla Regione, all’interno dello stir di via Bosco II

Spesso, soprattutto in campagna elettorale, si è parlato di sviluppo dell’agricoltura e di reindirizzare l’economia verso le coltivazioni. E invece abbiamo sentito male. Il futuro del nostro territorio è l’immondizia! Utilizzando dei fondi Por (Programma operativo regionale), la Regione Campania stanzia ben 7.474.652,62 euro per dei lavori per la realizzazione dell’impianto di compostaggio presso lo stir a Battipaglia.
Ci sono molte considerazioni critiche da fare, ma prima è necessario un chiarimento: cos’è un impianto di compostaggio? È un impianto in cui vengono conferiti i rifiuti organici, quelli che normalmente in famiglia raccogliamo nel piccolo secchio verde nel quale, sostanzialmente, gettiamo gli scarti e gli avanzi di cucina. Sono pericolosi? No. Il loro trattamento è pericoloso? No.
Ma puzzano.
Non è che ne avessimo bisogno di questo nuovo contributo al cocktail di puzze. A seconda delle zone di Battipaglia e dei periodi dell’anno, possiamo apprezzare gli odori provenienti dall’oleificio di sansa, dallo stir, dove tritano e impacchettano i rifiuti indifferenziati, dall’impianto di compostaggio di Eboli, che è quasi al confine. E ogni tanto condiamo il tutto con innocue nubi nere da plastica bruciata che, pure, a detta di molti, puzzavano.
È difficile spiegare alla cittadinanza come quei fondi siano dedicati esclusivamente all’ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani secondo la gerarchia comunitaria, e non possono essere utilizzati per altro, perché quella è la programmazione, quando invece mancano tante altre strutture che generebbero un indotto lavorativo più ampio: basti pensare al riordinamento e alla ristrutturazione della rete fognaria e depurativa, che ogni anno ci regala una balneabilità metereopatica.
Il sistema di rifiuti, così come strutturato a livello europeo, prevede che il pattume sia essenzialmente smaltito nella stessa area in cui è prodotto. Un buon principio, che funziona. Altrove, però, perché nella vasta provincia di Salerno sembra che i rifiuti vengano prodotti solo a Battipaglia. Che pure non si è sottratta alla propria quota nella compartecipazione alla gestione dei rifiuti: tralasciando gli illeciti di cui si parla anche negli atti parlamentari desecretati della XIII legislatura, colline ricolme di discariche, siti di stoccaggio “temporaneo” pieno di ecoballe, e, sin dalla fine degli anni ’90, anche un futuristico cdr (che avrebbe dovuto produrre balle di combustibile per inceneritori) poi declassato a stir.
Promesse e paroloni si sono scontrati con decenni di realtà che hanno sfatato molte fiabe. I battipagliesi hanno spesso sentito millantare riduzioni tariffarie e contributi legati agli impianti che ci si accingeva ad ospitare, così come si sono sentiti spesso promettere strade nuove ed alternative per i trasporti dedicati ai rifiuti. Di tutto ciò, talmente poco da rasentare il nulla.
In questa vicenda, ancora una volta, risulta assente la politica locale: i selfie, i codazzi e i tappeti rossi al passaggio dei politici regionali lasciano il posto a silenzi e impianti di compostaggio piovuti dall’alto. Al massimo quattro chiacchiere per fare un po’ di scaricabarile.
Poiché il sito di compostaggio che si sta per costruire a Battipaglia ha un palese interesse pubblico, sarebbe bene informare più dettagliatamente la cittadinanza. Sarebbe interessante conoscere i passaggi istituzionali che hanno portato alla realizzazione di questo impianto sul nostro territorio, così come sapere quali saranno i volumi di lavoro e da quali comuni verrà conferito il rifiuto organico.

14 luglio 2017 – © Riproduzione riservata
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