Riaprire il Dopolavoro, perché no?

[di Francesco Bonito]

Un comitato di residenti nel quartiere Stazione ce la sta mettendo tutta per riuscire nell’impresa

Lo abbiamo scoperto approfondendo la vicenda relativa all’abbandono del Dopolavoro ferroviario: un comitato spontaneo di residenti nel rione Stazione si sta muovendo per rendere di nuovo fruibile l’area del DLF: riaprendo la palestra, il bar e il campo da tennis. Una bella notizia per quelli che abitano lì vicino e anche per tutti i battipagliesi: riaprire due impianti sportivi, un’area giochi per i bambini e un punto di ristoro in pieno centro, migliorerebbe molto la vivibilità di una zona povera di spazi per socializzare. Ma come fare? Questa volta il Comune non c’entra, lo stato di abbandono di tutta l’area non è imputabile ai dirigenti di piazza Moro. È infatti l’ente Ferrovie dello Stato (dipartimento dei Dopolavori ferroviari) a gestirlo. Lo sanno bene quelli del comitato di quartiere rione Stazione (così si autodefiniscono, anche nella loro pagina Facebook) che si stanno facendo promotori di questa iniziativa. Abbiamo perciò deciso di incontrare uno dei componenti più attivi e rappresentativi: Fabio Citro. Già consigliere comunale dal 1997 al 2007, Citro ci racconta con passione l’azione svolta in favore del “suo” rione: «Da anni siamo impegnati per migliorare la vivibilità del nostro quartiere; su indicazione dei residenti, segnaliamo tempestivamente al Comune o alle forze dell’ordine le criticità e le richieste d’intervento. Tra le tante, la più ricorrente è quella della riapertura del Dopolavoro; la sua chiusura agli inizi degli anni Novanta è stata vissuta come un vero e proprio lutto. Tutti noi ricordiamo quel luogo come un’isola felice! I bei tempi del basket, del tennis, dei tornei di calcetto… E le feste da ballo organizzate dagli studenti delle scuole superiori. Per non parlare degli appassionati di biliardo». Ma Citro non si ferma al rimpianto nostalgico, vuole ottenere un risultato: «Con Fabio Avagliano e altri amici del rione ci siamo attivati per ottenere un incontro a Napoli con i funzionari delle Ferrovie dello Stato che seguono la gestione dei Dopolavori. È nostra intenzione provare ad ottenere una disponibilità di massima alla riapertura del DLF, magari attraverso un contratto di concessione: vogliamo trovare le risorse economiche per riaprirlo al pubblico o gli investitori interessati a seguirci in questo progetto».

Non sarà facile, ma nemmeno impossibile. Il Dopolavoro è infatti solo lambito dai lavori finanziati dal PIU Europa, ma non coinvolto. È evidente che una volta riqualificata tutta la zona, sarebbe assurdo lasciare nello stato di abbandono la struttura: riaprirlo converrebbe a tutti. Ai bambini, alle famiglie, ai meno giovani e, perché no, anche a qualche imprenditore coraggioso e motivato.

Nella foto: Fabio Citro

26 ottobre 2018 – © riproduzione riservata
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