Un ricordo incisivo

[di Ernesto Giacomino]

Ci andavo, io, a sentire se era arrivata la primavera. Perché magari un po’ ovunque, per strada, la percepivi, ma solo lì la vedevi. Te l’annusavi nel naso, nel profumo dei rami fioriti; ne sorridevi osservando i tiri sbilenchi di chi dopo il letargo si reinventava tennista sul campo all’aperto. Ne trovavi conferma nella camicia arrotolata ai gomiti, finalmente senza giacca, del ferroviere che calava il carico a briscola tra un’imprecazione e una gassosa.

Avevo un mezzo accredito, ai tempi, per vagabondarci dentro senza dover dar conto di chi fossi (teoricamente, per quanto non esistessero controlli all’ingresso, era comunque zona dedicata agli addetti ai lavori): mia nonna. Un paio di volte la settimana, quando smontava dalla custodia dei bagni della stazione, era di turno alle pulizie degli spogliatoi. Un’infilata di armadietti, qualche cravatta dimenticata e impiccata all’attaccapanni, quotidiani stropicciati sulle panche. L’odore di colonia al sandalo su quello di ammoniaca. Un marciapiede piastrellato, fuori, e io a farci stridere le rotelle storte dei pattini di ferro.

Ero un privilegiato, insomma, ma comunque semiabusivo. Almeno, fin quando mia nonna non s’inventò un modo per tenermi, contemporaneamente, impegnato ma a portata d’occhio: mi iscrisse a minibasket, nella Polisportiva Iride. Poche possibilità di successo, col mio metro e trentotto: ma i miei ingressi tronfi e finalmente autorizzati, col borsone rosso fiammante della squadra, decretarono il definitivo ingresso di quel luogo nella scatola dei ricordi.

Oltre, naturalmente, al mezzo dente che ci rimisi verso la fine del campionato. Un incisivo inferiore, uno di quelli già cambiati. Me lo tenni così, tranciato a metà, fino ai vent’anni; poi per un improvviso vezzo estetico decisi di farmelo ricostruire. Forse perché da tanto, ripassando da quelle parti, non sentivo più l’odore della primavera.

Nella foto: Dopolavoro ferroviario, il bar, il cortile e l’ingresso della palestra

26 ottobre 2018 – © riproduzione riservata
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